Fuori l’ex segretario provinciale, dentro l’“astro nascente” tra i giovani amministratori del partito. È un affare tutto interno al Partito Democratico l’annunciato cambio della guardia in Consiglio provinciale, dove Davide Sannazzaro, sindaco di Cavallermaggiore, si appresta a subentrare al compagno di partito Flavio Manavella.
Ad annunciarlo è lo stesso Manavella: “Avendo deciso di non candidarmi più alle elezioni comunali prossime a Bagnolo - questo allo scopo di favorire un rinnovamento nel comune in cui ho le mie radici e che continuo a considerare il più bello del mondo perché, come scriveva Cesare Pavese, ‘un paese ci vuole’ e io ho la fortuna di averlo - sono destinato a decadere dalla carica di consigliere della provincia di Cuneo. Il che mi spiace perché sono stato impegnato in provincia di Cuneo da quando la legge Delrio ha riformato l’ente, attraversando, in compagnia di coloro che con me hanno vissuto questa avventura, momenti complicati ma, nel contempo, entusiasmanti, e riuscendo tutti insieme, un po’ alla volta, a rimettere in funzione un ente che ha un’importanza fondamentale per un territorio come il nostro”.
Cinquantatre anni, cotitolare di uno studio legale a Saluzzo, Manavella è stato sindaco di Bagnolo Piemonte dal 2002 al 2012, poi consigliere provinciale e vicepresidente della Provincia dal 2016, a fianco di Federico Borgna dopo la prematura scomparsa di Mario Riu, nonché segretario provinciale del Partito Democratico dal 2017 al 2021. Alle ultime elezioni provinciali era stato riconfermato nella lista di centrosinistra “La Nostra Provincia”, quarto su cinque candidati eletti, con 2918 voti ponderati. Non ce l’aveva fatta invece Sannazzaro, superato dal sindaco di Dronero Mauro Astesano e confinato al primo posto tra gli esclusi.
Una delusione cocente non solo per il vicesegretario provinciale dei dem, responsabile per gli enti locali del partito, ma per l’area saviglianese della quale rappresentava il candidato di bandiera. La mancata elezione aveva suscitato grattacapi e polemiche con alcuni amministratori Pd, in testa il sindaco di Savigliano Giulio Ambroggio, accusati di aver fatto mancare il supporto al candidato del partito.
Ora il beau geste di Manavella rimette le cose in pari: “Ci sono momenti - spiega il consigliere uscente - in cui è giusto fare un passo indietro poiché sono convinto che le ambizioni personali vadano coltivate sempre in un disegno di interesse generale, essendo la politica, quella bella, vicenda collettiva mai individuale”.