Riceviamo e pubblichiamo:
Egregio direttore,
la grande maggioranza dei votanti al congresso di Fratelli d’Italia Cuneo ha giudicato appagante e proficuo confermare la gestione politica di questi anni dettata dai vertici Casoni, Bongioanni, Ciaburro. Pertanto, in qualità di promotori della lista di candidati di opposizione, responsabilmente riteniamo giusto non essere additati come causa di futuri ostacoli a questa scelta, né tanto meno di intraprendere iniziative e proposte alternative. Quindi, per ora il nostro compito è terminato. La nuova classe dirigente con i soliti condottieri saprà operare con impegno e competenza a tutto campo.
Chiarenza, Giordana e la loro componente identitaria non interverranno più sui media e sui social per trattare tesi e proposte in nome di FdI, anche al fine di non incorrere nelle minacce di provvedimenti disciplinari del coordinatore Casoni, e per non portare via spazio e argomenti a coloro che finora sono stati in sonno.
È stato serafico il consigliere regionale Bongioanni nel commentare l’esito del congresso: “Come nello sport si può vincere o perdere, anche in politica valgono più o meno le stesse considerazioni”. Invece non è così: il confronto sulla conduzione politica, sul progetto di programma per il futuro prossimo di FdI a Cuneo non può ridursi alle sorti di una gara sportiva. Noi, invece, ne facciamo una contrapposizione politica.
Inoltre, noi denunciamo con un ricorso agli organi competenti del partito, che oltre 150 iscritti, in regola con il pagamento della tessera, non sono stati ammessi al voto, perché risultavano esclusi dagli elenchi dei votanti trasmessi da Roma, ma che pure dovevano essere transitati nelle mani del responsabile della federazione. In più, fra le irregolarità del congresso, emerge il fatto che la metà degli iscritti ricusati convergevano sul seggio di Cuneo, dove era candidato Guido Giordana, il quale è stato così colpito direttamente in modo di impedirne la elezione. Facciamo anche rilevare che poiché la segreteria generale del congresso non ha ritenuto necessario distinguere la elezione del coordinatore da quella del direttivo provinciale, è evidente che Casoni, candidato unico, viene fatto risultare come eletto alla unanimità.
Ai tanti che oggi sono assieme appassionatamente per giuste aspettative elettorali, coerenti aspirazioni di potere nel partito e legittime ambizioni governative, auguriamo tranquillo lavoro.
Ringraziamo per la pubblicazione, cordialmente
Paolo Chiarenza, Guido Giordana