CUNEO - Giuseppe Conte a Cuneo: “Sì alle infrastrutture, ma senza ascoltare le sirene di chi cementifica”

Sul polo ospedaliero a Confreria la candidata sindaco Cina si schiera: “Serve un nuovo ospedale e tocca alla Regione decidere dove farlo. Non c’è solo il capoluogo”

Andrea Cascioli 01/06/2022 12:28

Giuseppe Conte esce dall’hotel Lovera poco prima delle undici e si concede una passerella fino alla piazzetta del Municipio, attorniato da alcune decine di sostenitori e curiosi. L’ex premier è a Cuneo per sostenere la campagna elettorale di Silvia Cina, consigliera comunale in carica e aspirante sindaco. Insieme a lui ci sono il ministro delle Politiche giovanili Fabiana Dadone, la più “alta in grado” tra i pentastellati locali, il consigliere regionale albese Ivano Martinetti e altri esponenti, compresa - in posizione defilata tra la folla - l’ex sindaco di Torino Chiara Appendino.
 
Agli elettori cuneesi il Movimento 5 Stelle presenta una piattaforma incentrata sui temi della transizione ecologica: mobilità sostenibile, verde pubblico, energia pulita. Il cavallo di battaglia è la “comunità energetica”, un esperimento avviato in Italia proprio in provincia Granda, a Magliano Alpi: “Si offre la possibilità di trasformare i consumatori in produttori di energia nei singoli condomini, tagliando i costi delle bollette e scambiando l’energia superflua” spiega l’ex presidente del Consiglio. La questione delle infrastrutture, però, rimane la più urgente anche per un partito dalla sensibilità green: “Non siamo contrari alle infrastrutture che servono - assicura Conte - e Cuneo ne ha bisogno. Lavoriamo per la mobilità, ma dicendo no al consumo di suolo e senza ascoltare le sirene di quegli imprenditori che vogliono cementificare”. Inevitabile l’accenno all’eterna incompiuta, la Asti-Cuneo: “Sull’autostrada c’è stato un grande impegno del mio governo, ora si procede a piccoli passi” punge l’“avvocato del popolo”, forse memore delle polemiche tra Toninelli e il Pd ai tempi del gialloverdismo.
 
Silvia Cina, cui tocca il compito di “portavoce” in queste amministrative secondo il gergo grillino, mette sul piatto le credenziali maturate in questi anni assieme al collega Manuele Isoardi: “Abbiamo tradotto in azione politica almeno 160 atti, richieste arrivate direttamente dai cittadini”. La presa di posizione più rilevante, peraltro sollecitata dal pubblico, riguarda il nuovo ospedale unico che l’attuale amministrazione comunale e la Regione vogliono realizzare a Confreria, ampliando il Carle. Qui i pentastellati si smarcano dall’opposizione dura e pura condotta da Cuneo per i Beni Comuni e da altre forze, in nome del pragmatismo. “C’è uno studio di fattibilità della Regione, l’ospedale si farà dove verrà deciso a livello regionale” taglia corto Cina, invitando a non credere a chi promette battaglia per mantenere il Santa Croce sull’altipiano: “Non è il Comune a decidere, ci sono candidati che hanno fatto promesse impossibili da mantenere” avverte la candidata - e qui il pensiero va all’“indipendente” Boselli, il più schierato sulla questione. L’importante, aggiunge, è evitare di ripetere l’odissea già vista a Verduno e difendere la medicina territoriale: “L’ospedale è del territorio, non solo di Cuneo. Pensiamo a difendere l’hub”.
 
Non manca il giro di domande con il leader nazionale sui grandi temi dell’attualità, in testa la guerra in Ucraina: “Siamo favorevoli alla nuova linea di sanzioni, ma non possiamo limitarci a questo. Se rimaniamo sul terreno del confronto armato sarà inevitabile un’escalation militare: serve un negoziato di pace ad oltranza, chi vuole il riarmo non ci voti”. Poi l’appello a sbloccare la legge sul salario minimo in Senato: “Quattro milioni e mezzo di lavoratori prendono paghe da fame, soprattutto giovani e donne: i lavoratori poveri sono il 12% del totale. Ecco perché serve il salario minimo e perché anche i tirocini vanno pagati, altrimenti è sfruttamento della manodopera”. Ma le carenze di offerta nella ristorazione sono colpa del reddito di cittadinanza? No, replica Conte: “Quando ci dicono che mancano dipendenti, rispondiamo: vediamo se offri una paga adeguata”.

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