Articolo pubblicato sul giornale cartaceo di Cuneodice.it in edicola da giovedì 23 giugno.
Quattro ex sindaci, sette domande a cui rispondere per analizzare il risultato del primo turno delle elezioni amministrative a Cuneo e per “giocare” in anticipo il ballottaggio, tra previsioni e strategie da adottare per confermare il vantaggio (sponda Manassero) o invertire il verdetto (Civallero). La parola agli ultimi quattro
primi cittadini del capoluogo prima di Federico Borgna: Elvio Viano (1985-1990), Beppe Menardi, (1990-1995), Elio Rostagno (1995-2002) e Alberto Valmaggia
(2002-2012).
1 – In generale, è il risultato che si attendeva?
● Viano
Mi aspettavo l’affermazione di Patrizia Manassero: come prosecutrice della coalizione che ha governato finora la città, mi attendevo un suo risultato importante, che effettivamente c’è stato. Anche io non escludevo che potesse farcela addirittura al primo turno, ma con sette candidati non era facile. Mi è apparso ingeneroso il paragone con il secondo Borgna, che aveva evitato il ballottaggio, ma era forte di un’amministrazione di cinque anni alle spalle.
● Menardi
Sì, assolutamente. Quanto emerso dalle votazioni non si discosta di nulla o quasi dall’andamento della politica cuneese.
● Rostagno
Sì, mi aspettavo che Patrizia Manassero vincesse. Si accarezzava anche l’idea di farcela al primo turno, cosa che non era mai successa con un nuovo sindaco, visto che sia Valmaggia che Borgna erano riusciti ad evitare il ballottaggio solo al secondo mandato. Era improbabile che accadesse, anche perché c’erano sette candidature, ma la Manassero ci è andata vicino. Da lei mi aspettavo un ottimo risultato, e così è stato. Il fatto che sia una persona nata e residente
in frazione, è un elemento da considerare, perché una parte importante di cuneesi non abita sull’altipiano.
● Valmaggia
C’erano alcune incognite legate al post Covid e ad un’elezione abbinata ai referendum, ma le votazioni hanno confermato quello che mi attendevo, con un’affermazione di Patrizia Manassero con una forbice molto ampia. Qualcuno ipotizzava una vittoria al primo turno, io non avevo quella percezione. Ma l’indicazione emersa è chiara: dai cittadini è arrivata la conferma del buon lavoro fatto da una parte politica che da ormai qualche lustro guida Cuneo.
2 - C’è qualche risultato che l’ha sorpresa in positivo?
● Viano
I risultati sono in linea con quanto mi aspettavo. L’unica sorpresa forse è stata Luciana Toselli, che ha raccolto un risultato di rilievo.
● Menardi
In realtà, nessuno. Come ho già detto, mi aspettavo tutto quello che è emerso dalle votazioni. Forse qualcuno è rimasto sorpreso dai voti raccolti da Luciana Toselli: io no, penso che il risultato che ha raggiunto sia la conferma che, al di là delle idee che possono essere condivise o meno, le persone perbene hanno il riconoscimento che meritano.
● Rostagno
Non direi che mi ha sorpreso, ma quanto raccolto da Luciana Toselli, che stimo, è indubbiamente un ottimo risultato. Non credevo che arrivasse a sfiorare il risultato di tutto il centrodestra, questo sì.
● Valmaggia
Vedo tutto in linea rispetto alle previsioni e alla situazione di cinque anni fa, non c’è nessuno che ha fatto un’exploit non atteso, secondo il mio punto di vista.
3 – Qualcuno da cui si aspettava di più?
● Viano
No, nessuno. Il risultato del centrodestra non mi ha sorpreso, d’altra parte la coalizione di centrodestra da troppi anni non vince perché non convince. E neanche da Lauria mi aspettavo di più: da sempre combatte un certo tipo di battaglia, se voleva puntare al cinismo di destra avrebbe dovuto evitare di caricarla ulteriormente facendo arrivare a Cuneo politici come Sgarbi e Paragone.
● Menardi
Anche in questo caso rispondo di no. Qualcuno si aspettava che Lauria potesse raggiungere un risultato migliore, io lo avevo detto e scritto nelle scorse setti-
mane: se cavalchi indiscriminatamente tutte le battaglie delle minoranze, rimani condannato al destino della minoranza. È difficile che, mettendo insieme tante minoranze, tu riesca a costruire una maggioranza.
● Rostagno
Con tutte le liste che ha presentato, pensavo che Lauria potesse fare un risultato migliore. Io e lui non abbiamo nulla in comune politicamente, ma abbiamo
un rapporto umano da tanti anni: vedere che il suo sforzo di mettere insieme una parte consistente del centrodestra non ha ottenuto i risultatiche sperava, devo dire che umanamente un po’ mi è rincresciuto.
● Valmaggia
È sempre facile parlare a posteriori, ma pensavo che Lauria, con tutte le liste che aveva, riuscisse a fare di più. C’erano tante incognite legate a quanto è successo negli ultimi anni e pensavo che una parte maggiore di cittadini potesse confluire nel supporto a Lauria.
4 – Patrizia Manassero può stare tranquilla? Cosa deve fare nei giorni che la separano dal ballottaggio?
● Viano
Deve semplicemente sollecitare i suoi elettori del primo turno a ripresentarsi al voto. Solitamente, chi al primo turno ha espresso la propria preferenza per un
candidato che non è più in competizione, non sente il bisogno di tornare alle urne. Di conseguenza, si ha una diminuzione del corpo elettorale attivo, per cui chi
ha più della metà dei voti è ovviamente il grande favorito. Patrizia Manassero deve solamente motivare i suoi ad andare a votare, senza dare alcun segnale di apparentamenti e apporti esterni, perché così facendo finirebbe per mettere in discussione quella che è la sua forza.
● Menardi
Patrizia Manassero ha vinto perché è la rappresentante delle parrocchie che costituiscono il popolo degli elettori di vecchia filosofia marxista, quindi non ha biso-
gno di nessuno. Il suo popolo andrà a votare, così come ha fatto questa volta. È stata votata da circa la metà del 54% delle persone che sono andate alle urne, quindi dal 25% degli interi elettori cuneesi. Per vincere al secondo turno non ha più bisogno di nessuno, al ballottaggio la sua percentuale diventerà del 70%. Deve solo fare in modo che i suoi elettori domenica non vadano al mare.
● Rostagno – Nella politica, tranquilli non si è mai e i voti bisogna cercarli sempre. Patrizia Manassero deve convincere chi l’ha votata al primo turno a rifarlo, ma con il 47% che ha ottenuto, di alleanze non ne può e non ne deve fare. Deve proseguire sulla qualità delle idee e sulla coerenza che l’hanno portata a fare questo risultato. Il sostegno delle liste che hanno votato per il Movimento 5 Stelle e per Luciana Toselli arriverà in maniera naturale per un’affinità di vedute. Fare trattative sarebbe sbagliato e perfino irrispettoso.
● Valmaggia
Deve continuare su quanto fatto in questo ultimo mese: incontrare la gente, parlare di cose concrete, raccontare quello che di buono è stato fatto e i progetti che sono in cantiere. Non deve fare nulla di diverso. Tranquilli non si è mai, ed anche se la forbice è significativa bisogna continuare a lavorare per convincere i singoli cittadini sui contenuti e sulle idee. Ma fare apparentamenti assolutamente no.
5 - E Civallero invece? Cosa deve fare per ribaltare il risultato?
● Viano
Per lui sicuramente è molto difficile. Al contrario della Manassero, avrebbe bisogno di fare in modo che quanti più elettori dei candidati non più in competizione andassero a votare per lui, riuscendo a convincere anche qualcuno che si è astenuto. Apparen- tamenti? Li vedo difficili, e poi credo che gli elettori non
siano scatole da mettere qua e là, hanno una loro dignità e meritano rispetto.
● Menardi
Deve fare la sua onesta battaglia: intanto, cercando di portare i suoi elettori a votare. Poi deve provare a convincere ad andare alle urne quelli che potevano essere un riferimento libero rispetto alle parrocchie di sinistra, lanciando messaggi di credibilità e di alternativa rispetto alla Manassero. L’impresa è davvero difficile, perché non credo che chi non è andato a votare al primo turno, andrà al ballottaggio. Il problema è che, a differenza della Manassero, che dietro le spalle
ha gruppi, parrocchie e settori importanti della società che vanno a votare con una parola d’ordine ben precisa, Civallero si muove sul terreno degli elettori individuali, e quindi deve andarli ad identificare uno per uno.
● Rostagno – Se riuscisse a portare con sé gli altri candidati che non sono risultati vincenti, sarebbe avvantaggiato, ma quando sei 47 a 20, è complicato. Anche perché, come ho già detto, Luciana Toselli e il Movimento 5 Stelle hanno visioni diverse e non voteranno certo per lui. Forse potrebbe trovare voti da altri, per esempio dalle liste di Lauria, ma non credo che Beppe inviterà i suoi a votare per Civallero.
● Valmaggia
Mi riesce difficile mettermi nei panni di Civallero, ma è ovvio che lui possa pensare a qualche apparentamento. La sua area di riferimento è il centrodestra,
deve provare a raccogliere nuovi voti lì, magari tra le liste di Lauria. Ma anche nel suo caso, è importante che continui ad insistere sulle
cose concrete, sui programmi e sulle idee per la città.
6 - Cosa ne pensa della scarsa affluenza?
● Viano
Anche alle passate elezioni l’astensione era stata alta, purtroppo è un fenomeno generale. Nei sistemi occidentali di democrazia, piac- cia o non piaccia, avendo
varcato le soglie delle ideologie, è un dato di fatto che il numero di votanti sia ridotto. È una cosa che mi ferisce, perché io vengo da un’altra esperienza, ma l’impressione è che si vada sempre più verso questa direzione, anche perché mancano i partiti forti ed organizzati di una volta.
● Menardi
La democrazia è sempre più piccola. Nonostante nella società occidentale sia stato sconfitto, in realtà siamo sempre più legati al modello di democrazia marxista, che porta il popolo ad essere costituito da gruppi di potere più o meno organizzati, che non sono la maggioranza della popolazione, ma sempre una sua parte. A Cuneo il 50% dei votanti non si presenta più alle urne, rimane l’altro 50%, la cui maggioranza è in mano a questi gruppi di potere: per questo
dico che è una democrazia molto ristretta. Bisognerebbe smontare questi gruppi di potere, ma in un caso come Cuneo è molto difficile. Qualcuno deve scegliere
cosa bisogna fare e sceglie chi è in possesso di potere politico corroborato da potere economico. Insomma, è un corto circuito che favorisce il mantenimento dello
status quo.
● Rostagno
Ci sono alcuni elementi che non possiamo non considerare: veniamo da due anni e mezzo di pandemia che ci hanno cambiati, e non necessariamente in meglio.
La voglia di farsi trascinare dall’entusiasmo ed il desiderio di esporsi andando a votare, sono diminuiti. In più un po’ di paura del virus c’è ancora. In generale, il clima generale non aiuta: stiamo vivendo in forma indiretta una guerra che come minimo avrà ripercussioni sull’economia, sull’occupazione e sul benessere. Mentre siamo martellati sulle operazioni militari, non è facile destare attenzione su concetti che riguardano la città o le frazioni. Al di là di questi aspet-
ti, serve un rinnovamento, con l’introduzione di consiglieri giovani che in parte c’è stato e che fa sperare che in futuro ci possa essere un maggiore
interesse. Il calo è comprensibile, speriamo che con una buona amministrazione l’interesse si possa risollevare.
● Valmaggia
Il dato dell’affluenza mi ha amareggiato e deluso. L’indicazione è chiara: c’è una forte riduzione della partecipazione, che continua a scendere. C’è disaffezione,
e probabilmente la concomitanza dei cinque quesiti referendari con questa tornata elettorale, non ha aiutato. Bisogna lavorare di più per coinvolgere i gio-
vani ed alcune categorie che hanno perso la voglia di andare a votare. È necessario che si recuperi l’importanza del voto democratico come strumento di partecipazione.
7 - Qual è il suo augurio per il futuro sindaco?
● Viano
L’augurio che faccio è di poter continuare ad avere le possibilità che arrivano da un nuovo modo di intendere il rapporto tra Europa, Stato ed enti locali, che porta a poter contare su un quadro ben definito di risorse finanziarie. In questo modo, si possono individuare progetti ben definiti e obiettivi sicuri da perseguire con buona lena, sapendo di non avere il problema della mancanza della lira, come accadeva sempre ai miei tempi.
● Menardi
Non posso che augurare ogni bene nell’interesse della città. Di miei consigli non ne avrà bisogno, e anche se gliene dessi, sono certo che non verranno
seguiti, come è stato ampiamente dimostrato in passato, salvo poi essere accettati come se fossero caduti dal cielo.
● Rostagno
L’augurio è di poter lavorare serenamente, nell’interesse dei cittadini. Spero che diatribe, scaramucce e battibecchi possano essere messi da parte, che ci sia maggior fair play e che ci si riesca a togliere il paraocchi che spesso impedisce di vedere l’interesse collettivo. Perché i periodi che stiamo affrontando e che affronteremo sono e saranno difficili, è opportuno che maggioranza e minoranza lavorino con un obiettivo comune.
● Valmaggia
Il mio augurio è di continuare a lavorare nel solco tracciato, ma sempre con obiettivi ambiziosi. Dico spesso che il sindaco deve essere una persona strabica, che guarda con un occhio a grandi obiettivi e con l’altro alle piccole cose del quotidiano.