"Giuseppe Conte, oggi in visita a Cuneo, ha detto che 'i referendum Giustizia sono una vendetta nei confronti della magistratura'. Noi gli rispondiamo che sono quesiti anche e soprattutto per i giudici". Così in una nota Filippo Blengino, Alexandra Casu e Alessia Lubèe, rispettivamente segretario, tesoriera e presidente di Radicali Cuneo.
Continuano i tre radicali: "È inaccettabile sentir dire, da chi ha fatto della democrazia diretta il proprio cavallo di battaglia, che i referendum non vanno utilizzati per migliorare la giustizia. Di fronte all'immobilismo parlamentare su temi come limiti agli abusi della custodia cautelare, separazione alle carriere, valutazione dei magistrati, riforma CSM e legge Severino, la strada referendaria è l'unica che ci rimane. Gli italiani non sono un popolo di beoti che non vanno consultati su determinate questioni perché troppo tecniche. Piuttosto si faccia più informazione e si organizzino dibattiti ed eventi di approfondimento in vista del voto di giugno, quasi dimenticato da gran parte dei media, a partire dalla RAI".
"La riforma Bonafede - concludono - non è certamente un esempio da cui partire, è giustizialista. Noi nel nome delle centinaia di Enzo Tortora vittime di quella cultura, siamo garantisti e per lo Stato di diritto. Per questo invitiamo i cittadini ad informarsi e andare alle urne il 12 giugno prossimo”.