All’indomani delle elezioni politiche del 25 settembre 2022, le Acli provinciali di Cuneo, tramite il presidente provinciale, Elio Lingua, hanno rilasciato un commento sui risultati. Eccola riportata di seguito.
Il popolo ha votato in modo chiaro: avremo un governo politico. La campagna elettorale è stata impostata per denigrare l'avversario e pochi hanno parlato di problemi reali. Il nostro modello di democrazia, nato dalla Resistenza, va sempre difeso e tutelato, ma fare solo paura con il pericolo fascista significa non riconoscere al popolo italiano la capacità e l’intelligenza di contrastarlo; a questo punto, non stupiscono l’astensionismo, le schede bianche e nulle, perché è evidente che agli Italiani manca la fiducia nella politica, che non ha saputo parlare e restare in mezzo alla gente. La selezione di una vera classe dirigente un tempo prevedeva anni di studio, formazione, attenzione al territorio. Fare politica non consiste nello sposare la causa di un leader di turno per poi abbandonarlo, scaricando su di lui tutta la responsabilità al primo risultato negativo. Per poter arrivare lontano, dobbiamo camminare insieme.
Il centro-sinistra deve ritornare tra la gente, unirsi su un programma semplice con obiettivi chiari: servizi pubblici in mani pubbliche; politiche per salvaguardare l'ambiente, il lavoro; diritti umani, cose semplici: siamo nati tutti uguali, ognuno deve avere una casa e risorse economiche sufficienti per mangiare, condurre la propria vita, essere curato se si ammala, poter assicurare un'educazione ai propri figli. Certi politici nascondendosi dietro il “far finta di fare” si sono dimenticati di “pensare”, ignorando le vere esigenze di chi studia, lavora, produce, fa volontariato eccetera. Cosa ci possiamo aspettare dal nuovo Governo per il mondo del Terzo Settore? Per le associazioni servono misure a sostegno di chi si dedica a costruire un paese più solidale, che si dia valore ai volontari, che non si dimentichi cosa fanno e cosa hanno fatto negli ultimi due anni. Non basta l’attenzione che c'è, bisogna arrivare a qualcosa di concreto. Ad oggi abbiamo meno risorse economiche, tempi più lunghi e meno certezze, perché gli aiuti, ad esempio in materia di energia e gas, sono stati rinviati ad un prossimo decreto, con nuova burocrazia e documenti da presentare.
Ora il grande compito per il nuovo esecutivo è quello di governare bene, per far ritornare la gente ad occuparsi della polis e ci aspettiamo che gli eletti approvino una nuova legge grazie alla quale l’elettore possa esprimere la preferenza e scegliere il proprio candidato. E noi, come popolo italiano, abbiamo la nostra responsabilità. Dobbiamo informarci, formarci, essere pungolo propositivo verso i candidati politici ad ogni livello. Questo è un compito anche delle nostre Acli.
Se come Acli, con le nostre idee e le nostre proposte andassimo a chiedere il voto ai nostri concittadini, ai nostri soci, ai nostri circoli: riusciremmo a convincere chi si è astenuto a tornare a votare?