Sarà la lunga gestazione o sarà che ci stiamo lentamente abituando alla politica liquida, ma l'impressione è che ‘Italia Viva’ sia nell'agone politico da molto tempo, mentre è passata solamente poco più di una settimana dalla nascita del partito politico fondato dal già 'senatore semplice' Matteo Renzi in seguito alla sua fuoriuscita dal Partito Democratico. E se nella capitale ci si è interrogati fin da subito sulla lealtà del nuovo soggetto politico al governo giallorosso, tra il Monviso e la Bisalta ci si è dedicati a conversazioni più spicciole, ma di uguale importanza per gli equilibri locali: chi aderirà ai 'Comitati d'Azione Civile' dell'ex premier? Giusto due settimane fa i beninformati davano per probabile l'adesione del senatore democratico cuneese Mino Taricco, da sempre vicino a posizioni centriste, ma l'ex dirigente di Coldiretti e Confcooperative ha immediatamente smentito l'approdo al porto della Leopolda. “Capisco molte delle spiegazioni, ma non condivido né la scelta, ne i tempi, né i modi, per questo ho spiegato a Matteo Renzi che non lo avrei seguito – ha dichiarato il politico mantese -. Il PD è stato in questi anni e continua a rimanere la mia casa politica, sono stato eletto in rappresentanza di questo territorio, ma anche del popolo del Partito Democratico, e continuerò il mio impegno”.
Sfumate le possibilità di imbarcare un parlamentare cuneese, l'ex premier ha investito della creazione di un presidio in provincia Granda il fondatore dei 'Moderati' Giacomo Portas. Il politico torinese nativo della Sardegna, eletto da indipendente nelle file del Partito Democratico, ha probabilmente fiutato l'opportunità di recitare un ruolo da protagonista nel nuovo partito ed ha aderito con entusiasmo pur mantenendo la sua autonomia. Eletto da ‘indipendente’ nelle file del PD, ha mantenuto la stessa denominazione nella nuova formazione.
Resta da capire che fine farà il suo movimento regionale. Muterà la sua connotazione tradizionalmente civica e si inserirà in un contesto più 'politico'? A quanto pare è prematuro dirlo. Il riferimento di Portas in provincia di Cuneo è Maria Carla Chiapello, coordinatrice provinciale dei Moderati nella Granda e consigliere regionale fino al maggio scorso. “Al momento c’è stata l’adesione di Portas al gruppo della Camera, ora valuteremo i tempi e i modi di ulteriori collaborazioni” ha spiegato. Insomma, al momento non è chiaro se il movimento confluirà totalmente in Italia Viva o manterrà una sua autonomia, ma a quanto pare la possibilità che i gruppi nei Consigli comunali cambino nome, acquisendo peso specifico, è piuttosto futuribile e potrebbe concretizzarsi già nei prossimi giorni. Il tutto dovrebbe avvenire mantenendo la formazione civica.
Nelle 'sette sorelle' i Moderati contano un consigliere comunale a Cuneo, Alberto Coggiola, e uno a Saluzzo, Fabio Pertosa, oltreché alcuni simpatizzanti e aderenti, come l'ex consigliere comunale di Cuneo Mario Di Vico, l'ex primo cittadino di Barge Mario Picco e il sindaco di Santo Stefano Belbo Renato Maiolo, già candidati alle scorse elezioni regionali. Per i renziani sarebbe un vantaggio non da poco il poter inglobare una struttura già radicata sul territorio e con esponenti nelle assise della provincia. Con una struttura definità la 'campagna acquisti' sarebbe più semplice. Per capire se Renzi riuscirà a convicere Portas non resta che attendere.