“Se mancano i voti il ddl verrà definitivamente archiviato, e per anni - proseguono Giovannini e Hellman -. Si tratta quindi di decidere se si vuole una bandierina, anche a costo di condannare una generazione di ragazze e ragazzi gay a non avere garanzie, o se di preferisce avere una legge che li tuteli . Perché, da sempre, chi vuole fare una legge trova i numeri mentre chi vuole affossarla cerca alibi. E del resto i massimalisti enunciano teorie e i riformisti - di cui noi facciamo parte - agiscono”.
“Ed è in nome del “fare” e “bene” che, orgogliosamente, preferiamo un buon compromesso al nulla di fatto. Non a caso si dice che il “meglio” può essere il peggior nemico del “bene” - continua la nota -. Una partita molto simile noi riformisti l’abbiamo già combattuta con le Unioni Civili : grazie a quella legge - che senza Renzi non ci sarebbe, come non c’è stata nel decennio precedente di puro dibattito e esercizio di dialettica - da cinque anni migliaia di persone dello stesso sesso possono sposarsi e migliaia di conviventi hanno dei diritti veri”.
“Quindi avanti così - concludono i due coordinatori - Come detto se ci sono i numeri Italia Viva è pronta a votare, se no li cercherà con un solo scopo: dare tutele a chi non ce le ha. Le polemiche le lasciamo volentieri ad altri”.