L’esordio cuneese di Italia Viva si apre con la ‘benedizione’ di Federico Borgna. Il sindaco di Cuneo è stato l’ospite a sorpresa della presentazione organizzata ieri sera, lunedì 13 gennaio, dai renziani che vivono all’ombra della Bisalta.
“Un soggetto che da parte mia è osservato con grande interesse - ha detto il primo cittadino al Ping di via Pascal, parlando del partito nato lo scorso settembre -. Sono certo che questa serata sarà la prima di una lunga serie. Spero che pian piano la palla di neve diventi una grande slavina capace di far ripartire il paese con le buone o… con una spinta più energica”. Dopo una digressione sull’importanza dell’affrontare le grandi tematiche internazionali “come europei e non come italiani”, Borgna ha lanciato una stilettata alla sua sinistra. “Le dinamiche nella dialettica del centrosinistra con o senza trattino che in città ci hanno appassionato per anni e ci appassionano ancora oggi possiamo tenerle nei consessi più chiusi: se le facciamo uscire fuori ci prendono per matti” ha detto con l’approvazione dell’uditorio, una quarantina di persone di diversa provenienza politica.
Ovviamente quella di Borgna non è un’adesione tout court al progetto di Matteo Renzi come potrebbe sembrare, ma una vellicazione alla pancia dei simpatizzanti di Italia Viva in attesa di decidere cosa fare quando, tra due anni e mezzo, dovrà lasciare palazzo Civico. Se colui che oggi è uno dei personaggi che gode di maggior popolarità in provincia di Cuneo vorrà capitalizzare il suo consenso per dirigersi a Roma o Torino, dovrà per forza ‘schierarsi’. Italia Viva è un’opzione, ma oggi è presto per elucubrazioni di questo tipo.
Oltre qualche fuoriuscito dal Partito Democratico, tra il pubblico c’erano anche molti provenienti dalla deludente (almeno nelle urne) avventura di +Europa, ma anche dei rappresentanti (di quel che resta) del partito Socialista. Non è un mistero che Italia Viva punti a occupare lo spazio politico rimasto al centro, tentando di fagocitare i moderati di Forza Italia, inglobando i fuoriusciti dai piccoli di centrosinistra (ex Margherita e galassie varie) e rosicchiando qualcosa al PD.“Offriamo una sponda ai moderati”, ha detto in politichese il senatore torinese Mauro Maria Marino, intervenuto per presentare il piano di investimenti ‘Italia Shock’, ma la sostanza è chiara. La vera e propria campagna di logoramento nei confronti dei Dem ipotizzata da alcuni addetti ai lavori inizierà (probabilmente) in un secondo momento: oggi la priorità è radicarsi sul territorio e per farlo è fondamentale raccogliere adesioni, specie tra i giovani.
“Italia Viva è un soggetto politico che ha tre mesi di vita. A Cuneo lavoriamo pensando alle prossime politiche, ma anche alle prossime comunali” spiega Flavio Martino, coordinatore di Cuneo e Valli con Bella Rottemberg. La ‘campagna acquisti’ è cominciata e non pesca solamente nel bacino di centrosinistra (senza trattino), in quanto ci sono anche giovani che, per loro stessa ammissione vengono da un’altro percorso, come Davide Dottore, impiegato bancario: “Il mio animo è progressista, ma non di sinistra - ha spiegato -, sogno un paese più veloce e dinamico”. Antonio Dell’Aversana, avvocato cuneese già candidato alle scorse Amministrative con la lista ‘Crescere Insieme’ ha rivendicato i provvedimenti del governo Renzi a favore delle minoranze, in particolare della comunità gay, ma anche degli immigrati. “La scorsa legislatura non ha avuto il coraggio di approvare lo Ius Soli”, ha detto, individuando nello Ius Culturae un obiettivo concreto: “Mi rifiuto di non considerare italiano chi ha condiviso con il compagno di banco nato sul nostro territorio emozioni e studi”. Tra i nuovi iscritti al partito di Renzi anche una vecchia conoscenza della politica locale, come Carlo Benigni, il quale ha ricordato il decreto del governo Renzi sulle banche popolari e ha guardato avanti: “Italia Viva può attingere ad un ampio bacino elettorale, sono moltissimi i cittadini che si riconoscono in questi valori”. La ricetta? Atlantismo, europeismo e liberalismo. Tra gli oratori anche Heldi Reinero, Paolo Giraudo e Tiziana Fervier.
Oltre a Borgna erano presenti in sala altri due sindaci della Granda: Marta Giovannini, primo cittadino di Verduno e punto di riferimento dei renziani nell’Albese, che ha parlato di giustizia riprendendo posizioni che un tempo si chiamavano ‘garantiste’, e Francesco Arata, sindaco di Demonte. La sindaca verdunese ha vissuto giorni impegnativi, Italia Viva si era presentata domenica mattina ad Alba con la partecipazione del vicepresidente della Camera dei Deputati, Ettore Rosato, membro dell’inner circle di Matteo Renzi.
Insomma, i renziani hanno capito che la presenza sul web e nei talk non è sufficiente: per dare respiro al loro progetto è necessario costituire uno ‘zoccolo duro’ sul territorio, per partire sono stati scelti i due centri principali, ma c’è da scommettere che presto li vedremo bazzicare tra le altre cinque sorelle.
Da registrare l’assenza dei ‘Moderati’, in piazza Ex Foro Boario non è stata registrata la presenza di membri della lista di Giacomo Portas (che ha aderito a Italia Viva da indipendente), che nel Consiglio comunale di Cuneo vanta un seggio di maggioranza, occupato da Alberto Coggiola. Nei mesi scorsi si era parlato di un possibile ‘scioglimento’ del soggetto politico in IV, ma al momento l’operazione sembra in stand-by. Assente anche Sara Tomatis, consigliere comunale del Partito Democratico di Cuneo che aveva partecipato ai lavori dell’ultima Leopolda, senza però annunciare l’adesione a Italia Viva.