Radio Radicale, la storica emittente radiofonica legata al Partito Radicale di Marco Pannella, rischia di chiudere. Lo scorso 15 aprile il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria, il pentastellato Vito Crimi, ha annunciato che il governo non intende rinnovare la convenzione stipulata con la radio nel 1994 (e da allora sempre rinnovata) per trasmettere le sedute del Parlamento in cambio di un finanziamento da oltre dieci milioni di euro l’anno. L'argomento ha fatto discutere il mondo politico, in particolare dopo la morte dell'ex direttore di Radio Radicale Massimo Bordin, e sul tema discuterà anche il Consiglio Comunale di Cuneo: il presidente dell'assise, Antonino Pittari, proporrà un Ordine del Giorno nel quale chiederà all'assemblea di impegnare il sindaco della città "ad attivarsi presso il Governo Nazionale per consentire la prosecuzione della trasmissione radiofonica delle sedute dei lavori parlamentari da parte dell'emittente Radio Radicale, mediante la proroga del vigente regime convenzionale".
In molti, così come lo stesso Pittari, pensano che l'emittente radiofonica di proprietà della 'Lista Marco Pannella' sia una "Struttura privata efficacemente impegnata in un servizio pubblico" e per questo ne debba essere garantita l'attività. Di contro sono in molti a storcere il naso di fronte a un finanziamento pubblico milionario prorogato da oltre 20 anni senza gara. Quella del 1994 fu una 'corsa in solitaria', da quell'anno la convenzione è poi stata prorogata oltre dieci volte senza che effettivamente venisse indetta ogni volta una nuova valutazione con altri contendenti. Quale posizione prenderà il Consiglio comunale di Cuneo? Per saperlo non resta che attendere lunedì 29 maggio, data in cui si riunirà l'assemblea cittadina.