Il Parlamento Europeo ha revocato oggi martedì 25 ottobre l’immunità all’eurodeputato della Lega Nord Mario Borghezio (nato ad Alba) per i suoi attacchi rivolti il 29 aprile 2013 all’allora ministra per l’Integrazione Cécile Kyenge nel corso di un’intervista in radio alla Zanzara, su Radio24.
Ai microfoni di Radio24, Borghezio, parlando dell’esecutivo allora guidato da Enrico Letta, disse: «È un governo del bonga bonga, vogliono cambiare la legge sulla cittadinanza con lo ius soli e la Kyenge ci vuole imporre le sue tradizioni tribali, quelle del Congo. Gli africani sono africani e appartengono a un’etnia molto diversa dalla nostra».
«Si è trattato di un voto politico. Questo Parlamento consegna alla giustizia un deputato colpevole solo di aver fatto dichiarazioni non gradite alla maggior parte della stessa Eurocamera» ha dichiarato Borghezio che lo scorso aprile è stato rinviato a giudizio dal tribunale di Milano con l’accusa di aver propagandato «idee fondate sull’odio razziale ed etnico».
«Un membro del Parlamento Europeo che manifesta disprezzo e odio in ragione del colore della mia pelle, non ha offeso solo me, ma i valori delle Istituzioni Europee e di tutti coloro che non riconoscono differenze e non discriminano tra le persone per motivi di razza, religione o sesso”. Così l’eurodeputata Cécile Kyenge (S&D-PD) oggi a Strasburgo.
«Ogni espressione razzista e di incitamento all’odio è per sua natura incompatibile e oltraggiosa dell’alto compito di rappresentanza democratica che siamo chiamati ad assolvere come parlamentari europei. Il processo davanti al tribunale di Milano era attualmente sospeso in attesa della decisione del Parlamento europeo. Per questo, la decisione del Parlamento europeo oggi dà un segnale importante che va ben oltre la mia persona: il razzismo non può essere mai strumento di lotta politica, chi vi fa ricorso disonora le istituzioni e non ha diritto ad alcuna immunità” ha concluso la Kyenge.