Sono oramai passati oltre due mesi dalle elezioni, ma tutti i tentativi del Capo dello Stato di trovare una maggioranza in Parlamento sono caduti nel vuoto. Nel piattume delle dichiarazioni dei parlamentari (dettate da una comprensibile cautela), emergono le riflessioni di una che senatrice lo era fino a poche settimane fa. Il riferimento è all'attuale vicesindaco di Cuneo in quota Pd, Patrizia Manassero, che sulla sua pagina Facebook ha postato alcune dichiarazioni degne di nota: "Che ci piaccia o no il 4 marzo abbiamo votato con un sistema proporzionale e questo chiede ai partiti di trovare un accordo per fare un governo - scrive l'attuale vice di Federico Borgna -. Ieri il Presidente Mattarella ha dovuto constatare il risultato negativo di questi due mesi di tentativi, ha rappresentato bene le responsabilità della politica verso il paese, ha dato ancora uno spazio di tempo utile per favorire il maturare di una maggioranza politica offrendo lo strumento del governo neutrale. Un richiamo duro che secondo me andrebbe ascoltato ma delle prime dichiarazioni sembra si voglia correre verso il voto di luglio. I rischi per il futuro del paese dovrebbero aprire lo spazio alla politica di qualità, purtroppo si vedono più muscoli che teste". Parole dure, quasi bordate, ma che descrivono in maniera efficace la situazione attuale. A che cosa servirebbe ritornare al voto, peraltro con la stessa legge elettorale? A nulla, se non a ritrovarsi il 9 luglio (pare qualcuno abbia abbozzato l'8 luglio come data utile per le nuove elezioni), con più o meno la medesima situazione. E il cielo è sempre più blu...