CUNEO - La Granda riconferma William Casoni alla guida di Fratelli d’Italia, ma il ricorso è dietro l’angolo

Almeno un centinaio di iscritti in regola con il pagamento non hanno potuto votare. Non si sa cosa sia accaduto e ora c’è già chi ipotizza un commissariamento

NaMur-A.C. 26/11/2023 12:20

Avrebbe dovuto essere un congresso tranquillo, ma così non è stato. Con un unico candidato alla presidenza provinciale di Fratelli d’Italia - William Casoni - cosa vuoi che accada? Niente. E invece è accaduto di tutto.
 
Che aria tirasse - non buona - nel seggio del capoluogo si è capito fin dall’inizio, quando cinque persone non tesserate si sono recate alle urne ed hanno votato, senza averne diritto. Quando la commissione se ne è accorta, ormai le schede erano già dentro l’urna. Pazienza. Capita di sbagliare. Il fatto è stato messo a verbale a seggi chiusi, con tanto di discussione tra chi voleva ufficializzare la procedura scorretta e chi no.
 
Ma il bello - si fa per dire - è avvenuto dopo, quando ad almeno un centinaio di iscritti al partito di Giorgia Meloni, con i pagamenti in regola, non è stato concesso di votare: non figuravano tra gli elenchi degli aventi diritto al voto. Problema ripetutosi in tutti seggi della Granda in cui si poteva votare. Se cento persone non hanno potuto votare significa che 300 preferenze - ogni votante poteva esprimerne tre - non sono state assegnate. Un malloppo di voti pesante, che avrebbe potuto cambiare le sorti del congresso, almeno nei nomi del direttivo. Cosa è successo? Si tratta di una distrazione - o per meglio dire di cento distrazioni - oppure c’è qualcosa che va oltre a un semplice errore, anzi a cento semplici errori? Soprattutto, chi è stato a commettere questi errori? Erano gli elenchi arrivati da Roma a non essere aggiornati o è accaduto qualche disguido a livello locale? “Non lo sappiamo ancora - ha detto ieri, a caldo, l’onorevole Monica Ciaburro -. Indagheremo e se è necessario affideremo la questione al partito a livello nazionale”.
 
Certo è che se l’errore riguardante le tessere non caricate sugli elenchi arrivasse da Roma, allora - in tutta Italia - i congressi di Fratelli d’Italia dovrebbero aver avuto lo stesso problema. Vedremo. Intanto, in provincia di Cuneo, sono già stati annunciati ricorsi. E c’è chi ipotizza un commissariamento.
 
Questi, in ogni caso, sono gli eletti al direttivo provinciale: Giulio Abbate (coordinatore del circolo di Alba), Martina Alossa (coordinatrice del circolo di Santo Stefano Belbo), Maria Grazia Boffa (Cuneo), Marco Buttieri (coordinatore del circolo di Savigliano), Ivanoe Lai (consigliere comunale di Castelmagno), Sebastiano Luca (consigliere comunale di Bra), Noemi Mallone (consigliera comunale di Cuneo), Paolo Manera (presidente del circolo Valli Monregalesi), Valerio Oderda (sindaco di Racconigi), Carla Sapino (Savigliano), Enzo Tassone (ex consigliere comunale di Peveragno e vicecoordinatore provinciale uscente), Danilo Toti (presidente del circolo di Fossano) e Chiara Voghera (consigliera comunale a Cavallermaggiore). Tra questi solo Sapino, espressione dell’ala “invernizziana” del partito, è eletta nella lista Chiarenza-Giordana: tutti gli altri erano candidati nella mozione Casoni.
 
Il rieletto coordinatore provinciale ha indicato per nomina altri cinque componenti del direttivo. Si tratta del consigliere comunale di Mondovì Rocco Pulitanò, del coordinatore per la zona Alba-Bra Roberto Russo, della presidente del circolo di Caraglio Mara Rebuffatti, del consigliere comunale di Cuneo Massimo Garnero e dell’ex consigliere comunale di Savigliano Maurizio De Lio. Si aggiungono infine i componenti di diritto: Paolo Bongioanni, capogruppo in Consiglio regionale, Marco Bailo, consigliere provinciale, Monica Ciaburro, parlamentare, Alberto Deninotti, presidente provinciale di Gioventù Nazionale, Denis Scotti, componente dell’assemblea nazionale. Sono ancora da nominare due componenti del listino, nella prima riunione del coordinamento provinciale che si terrà lunedì 27.

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