Mimose, viole e primule: i colori e i profumi della primavera ci avvolgono.
Il turismo riparte, a pieno ritmo: la stagione invernale è ormai alle spalle.
C’è voglia di movimento, di aria nuova, anche i mercati rionali hanno assunto colori diversi.
E’ il momento di scoprire il territorio, la sua natura, il risveglio della stagione dopo la pausa invernale.
E’ anche il momento di guardarsi attorno, di comprendere gli errori che si stanno compiendo, il male che si reca, all’economia e all’occupazione, senza una scelta precisa a favore della natura, del rispetto dell’ambiente, del riconoscimento dell’importanza che la produzione di qualità è in grado di assicurare.
Mi è capitato di avventurarmi in mercati rionali, non solo italiani: guardi le merci, cerchi le provenienze e scopri come l’Italia stia perdendo spazi ed aree di vendita.
Colpa di una distribuzione arretrata o di troppi passaggi intermedi che appesantiscono i costi, certo, ma la realtà è che la violenza portata al territorio sta facendosi sentire con pesanti ricadute.
Guardi la televisione, segui programmi televisivi che raccontano, con puntualità e precisione, cosa è stato fatto in aree coltivate, vedi discariche venire alla luce a fianco di aree nelle quali si produce e ti rendi conto che si diventa molto più attenti quando di verifica la provenienza dei prodotti.
In Italia questo avviene, con penalizzazioni verso alcune aree, all’estero la generalizzazione colpisce tutto il settore .
Chi paga il conto di questi danni?
L’impressione è che, alla fine, nessuno o pochi saranno chiamati a rispondere delle proprie responsabilità, il resto resterà annacquato in una sorta di melassa nella quale tutto viene inghiottito.
Intanto i nostri prodotti d’eccellenza faticano e un settore che meriterebbe rispetto ed espansione si trova a pagare colpe non sue.
Per questo il turismo di movimento può svolgere un ruolo essenziale, quello di premiare i territori che sono rispettati da chi li abita, quello di esaltare le produzione di chi ha fatto della qualità il proprio obiettivo primario.
La primavera serve anche a questo, ad esaltate i territori che lo meritano, a dimostrare che il turismo, quello fatto della piena immersione nella natura, sa scegliere e sa con precisione quali mete individuare.
Non è più il momento degli sconti.
E’ giunta l’ora nella quale chi merita di essere premiato deve ottenere tutti gli aiuti possibili.
Il futuro del nostro Paese è strettamente legato ad un territorio rispettoso dell’ambiente ed in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini.
Chi non è funzionale a questi obiettivi deve accodarsi fuori.