Riceviamo e pubblichiamo.
Con tutta la buona volontà e l’atteggiamento comprensivo con cui si possono giudicare i primi passi della nuova amministrazione cittadina (che poi tanto nuova non appare nelle immagini della cerimonia di presentazione ufficiale allestita in Comune), non possiamo fare a meno di constatare che si è cominciato nel peggiore dei modi. Con una gaffe procedurale che non è puramente formale, ma che rivela una disinvoltura istituzionale o peggio un sostanziale disprezzo delle competenze e delle prerogative dei consiglieri comunali.
Non sappiamo chi abbia consigliato alla nuova Sindaca, che pure vanta una pluridecennale consuetudine con le norme che regolano le istituzioni comunali, di presentare insieme alla nuova Giunta anche il nuovo Presidente del Consiglio.
È questa una novità assoluta, perché abbiamo sempre pensato che il Presidente dovesse essere eletto da parte dei membri del nuovo Consiglio, come espressione di un convergente riconoscimento di fiducia nelle sue capacità di rappresentanza e di tutela dei diritti di tutti i consiglieri. Ci siamo invece trovati di fronte a una nomina, da parte di non si sa chi, in spregio della competenza esclusiva del Consiglio comunale. E questo è il primo “vulnus”, ma non basta. La ciliegina sulla torta è stata rappresentata dalla delega in materia di acqua pubblica conferita al Presidente nominato, il quale viene così ad assumere l’inedita figura del “centauro istituzionale”, mezzo Presidente e mezzo Assessore, figura mitologica che viene ad arricchire il bestiario politico-amministrativo cuneese.
Rimane da capire, e la sindaca dovrebbe aiutarci a farlo, come egli potrà assicurare la sua terzietà come Presidente del Consiglio quando si troverà ad operare come Assessore all’acqua pubblica in un prevedibile conflitto di interessi tra le due funzioni.
Non è un bel modo di cominciare, non è un bel modo di ripagare la fiducia dei cittadini che credono nell’importanza delle regole che garantiscano la correttezza dell’azione amministrativa. E, visto che si prospetteranno conflittualità legate ad interessi importanti quali Piazza Europa, consumo di suolo e tutela delle risorse ambientali, sarebbe molto importante aprire da subito con essi un dialogo fondato sulla trasparenza e sulla ricerca di soluzioni condivise.
Ma per far questo occorre prima di tutto che l’amministrazione cittadina riconquisti una credibilità capace di vincere la disaffezione degli elettori cuneesi che ha fatto di Cuneo la seconda città d'Italia con la minore partecipazione di votanti al ballottaggio e questo non può in alcun modo essere segno di un consenso generalizzato verso chi ha vinto le elezioni, ma deve ancora vincere la sfida del buon governo.
Gruppo consiliare Cuneo per i Beni Comuni e Cuneo Mia