La stazione di Cuneo potrebbe tornare ad avere un bar. Non nell'ubicazione originaria, i cui locali sono sfitti da anni, ma nello spazio rimasto vuoto all'interno del Movicentro. Nella serata di oggi, martedì 5 giugno, è stato presentato in una Commissione consiliare congiunta l'atteso progetto di rilancio della struttura a fianco della Stazione, inizialmente pensata (amministrazione Valmaggia) per ospitare la biglietteria.
L'edificio è stato a lungo abbandonato e nel corso degli anni gli usi proposti sono stati i più svariati, fino a che, nello scorso mandato la Giunta Borgna vi ha insediato una Farmacia Comunale e ha favorito l'insediamento di un presidio Acli. Ora l'obbiettivo è quello di riempire il locale rimasto sfitto, attualmente allo stato grezzo, e l'idea proprio quella di insediarvi un bar- tavola calda. Il progetto è stato inserito dall'Amministrazione comunale nel Piano Periferie e prevede l'insediamento di un 'social food' . A presentarlo, l'assessore all'Urbanistica, Luca Serale: "Il nuovo centro social food rappresenterà un'occasione per la sosta e la consumazione di un pasto per i viaggiatori in transito nell'area e non solo, proponendosi come nuova attrattività in uno spazio attualmente sottoutilizzato". L'idea si sviluppa con un Project Financing con un 49 per cento messo a disposizione dal pubblico e il 51 dal privato che gestirà i locali. Il costo complessivo è di 450 mila euro, di cui 225 mila euro provenienti dal contributo presidenza dei Ministri (Piano Periferie), mentre la parte restante verrà apportata dal privato stesso. Nella presentazione è stata paventata la possibilità di ampliare un dehors. L'attività dovrà esercitare attvità commerciale in cui promuoverà prodotti a chilometri zero e conterrà anche una ludoteca indoor.
Il primo ad intervenire è stato il battitore libero della destra, Beppe Lauria: "La città ha già pagato il Movicentro. Quando è stato realizzato ci hanno spiegato che era un'operazione irrinunciabile, ma quello spazio è stato vuoto a lungo perché la politica scelse di spendere soldi pubblici per poi decidere solo successivamente cosa farci". Il consigliere di minoranza si è dimostrato molto critico: "Il Comune decide di fare un bar quando il bar della Stazione ha chiuso, e intorno ce ne sono già abbastanza. La carenza di soldi porta a questo: a dover reperire finanziamenti senza averne reale esigenza, se lo facessero al sud sarebbe la mafia, qui un mostro come il Movicentro è normale". Poi riferito al project financing: "Non trovo opportuno realizzare i presupposti perché qualcuno possa essere facilitato rispetto ad altri".
Critico anche Ugo Sturlese, della Cuneo per i Beni Comuni: "Il Bando Periferie era rivolto al recupero abitativo delle aree disagiate e con destinazione sociale alle fasce deboli. Questo progetto viene destinato a un privato, ma non c'è motivo, e in contraddizione con la finalità del bando".
Simone Priola, del Partito Democratico: "L'amministrazione ha investito progettualitá sull'area. Si tratta di un'occasione per rilanciare l'area. Penso ad un emporio che possa consentire alle fasce deboli di avere beni primari in cambio di tempo e servizi come avviene in altre città".
Umberto Fino (Centro Lista Civica): "Quella della maggioranza è una scelta, può piacere o non piacere. Solo un pazzo (il privato n.d.r.) andrebbe a mettere più di 200 mila euro in qualcosa in cui non crede . Se il bando andrà deserto significherà che c'è qualcosa che non sarà andato per il verso giusto".
A rispondere alle critiche della minoranza, Luca Paschiero (Crescere Insieme): "Non stiamo dando una destinazione d'uso nuova ai locali. Non vedo grosse differenze rispetto al Bando Periferie".
Luciana Toselli ha chiuso gli interventi: "Si tratta di un'area che è destinata a un progressivo degrado. Come si farà a mantenere l'ordine nella zona? Si hanno già delle difficoltà adesso con il supermercato aperto 24 ore su 24".
A chiudere il dibattito, rispondendo ai dubbi sollevati dalla minoranza, l'assessore all'Urbanistica, Luca Serale, che ha affermato: "Ci siamo trovati a dover gestire la partenza di un'area deserta che ha visto spostare il baricentro della città. Quando è stato progettato il Movicentro corso Giolitti non era quello di oggi". Poi l'esponente dell'amministrazione ha parlato di futuro: "Il luogo ha un altissimo potenziale, sarebbe bellissimo poterlo vedere come un luogo in cui le famiglie possono incontrarsi". Sulle critiche "Su 19 progetti che presentiamo questo è il secondo con un project financing (L'altro è il parking sotterraneo in piazza Europa n.d.r.). La chiusura del bar della Stazione è stata dettata non dalla mancanza di lavoro, ma dall'eccessivo canone di affitto. Un progetto deve essere sostenibile, non si può creare un contenitore senza sapere a cosa serve. Questo lo è".