Tra i candidati “forestieri” che gli elettori cuneesi troveranno sulla scheda il prossimo 25 settembre ce n’è uno con un’età da record: si tratta di Fulvio Grimaldi, in lizza per il Senato nella circoscrizione che comprende la provincia Granda e un pezzo del Torinese alla bella età di 88 anni.
Non è nemmeno il decano della sua lista, Italia Sovrana e Popolare, assurta all’onore delle cronache nei giorni scorsi per aver schierato la novantacinquenne Gina Lollobrigida. Pur molto meno noto al grande pubblico rispetto alla star di Pane, amore e fantasia, Grimaldi è un altro dei nomi di punta nella lista sovranista che unisce una quindicina di formazioni anti-sistema. Tra queste il Partito Comunista di Marco Rizzo, Azione Civile dell’ex magistrato Antonio Ingroia e Ancora Italia, il partito fondato dal filosofo Diego Fusaro che appena prima dell’avventura elettorale si è sfilato in malo modo.
Nato a Firenze nel 1934, Fulvio Grimaldi è stato per decenni cronista di diverse testate tra cui la BBC, Paese Sera e Lotta Continua. Nel 1972 fu l’unico giornalista italiano a seguire da Derry i tragici eventi del Bloody Sunday, punto di svolta nella guerra dell’Ulster tra l’Ira e i britannici. In seguito avrebbe lavorato come inviato di guerra per il TG3 e come editorialista per Liberazione, il quotidiano di Rifondazione Comunista. La sua militanza a sinistra di antica data la rivendica con orgoglio ancora adesso, di fronte alle accuse di complottismo e rossobrunismo (cioè contiguità alle tesi dell’estrema destra) che gli arrivano dagli ex compagni: “L’accusa di rossobrunismo è una medaglia d’oro. Siamo riusciti a uscire da una sclerosi ideologica ferma al Novecento” ribatte a colpo sicuro.
Venerdì pomeriggio era anche lui in piazza Virginio, a Cuneo, per incontrare i simpatizzanti insieme agli altri candidati di Italia Sovrana e Popolare. Con la schiettezza di sempre ha spiegato di essere finito “per caso” nel nostro collegio: “A Cuneo mi ci hanno messo. Ma sono stato contento di arrivarci, perché conoscevo il Piemonte dal tempo del TG3 e soprattutto per la mia lotta contro la speculazione in due ambiti: il Tav della val di Susa e la protesta contro il terzo valico”. Alle barricate dei decenni passati se ne sono aggiunte di nuove, per esempio il no ai rigassificatori: “Avevamo energia a basso costo da un nostro vicino, senza danno per l’ambiente. Ora il gas liquido verrà dagli Stati Uniti ed è una catastrofe per il mondo: oltre a costare di più è una sciagura ecologica, dato che è ottenuto intossicando le falde e provocando smottamenti. A Freeport, in Texas, il 9 giugno scorso è esploso un rigassificatore simile a quelli che si vorrebbero costruire a Piombino e Ravenna”.
Il discorso sul gas porta dritti dritti alla guerra russo-ucraina, rispetto alla quale le idee di Grimaldi non potrebbero essere più nette: “Abbiamo sanzionato Putin per aver liberato un pezzo di Ucraina che veniva massacrato da otto anni, da golpisti usciti fuori da un colpo di stato della CIA”. Zelenski? “Un gangster che ha annullato ogni opposizione nel suo Paese, cancellando undici partiti e lanciando contro un terzo della sua popolazione i reggimenti nazisti con la svastica”. Non manca un riferimento all’emergenza sanitaria legata al Covid-19, con proclami no vax: “Il virus è ingegnerizzato, non ci sono dubbi. I vaccini sono anch’essi ingegnerizzati per depopolare il mondo”.
In Italia Sovrana e Popolare Grimaldi dice di aver ritrovato “un programma che, se si usasse la terminologia di un tempo, è nettamente di sinistra”: “Contro la guerra e l’imperialismo, per la sovranità dello Stato e della comunità, attenta al contrasto della criminalità organizzata. Mi sembra ci sia tutto quello che ho cercato”.