L’ex ministro Costa sembra seriamente intenzionato a ritornare, il prima possibile, nelle stanze dei bottoni. Questa volta però il buon Enrico intende schierarsi dalla ‘parte giusta’, almeno per lui, liberale convinto, dimessosi a luglio dal dicastero per gli Affari Regionali del Governo Gentiloni.
Solo un ingenuo poteva pensare che Costa non si adoperasse in fretta e furia per rinsaldare le fila del Centrodestra nazionale, oggi più che mai (esclusi i partiti principali) diviso in tante sigle dallo scarso appeal elettorale, di modo da ritagliarsi un ruolo da protagonista.
Il gran ritorno è atteso per il 14 ottobre in quel di Vicoforte Mondovì, a una conferenza da lui organizzata, che vedrà la partecipazione di tutti coloro che ambiscono a ritornare sulla cresta dell’onda, proprio in un momento in cui il vento dei sondaggi sembrerebbe favorevole al Centrodestra. L’idea, neanche troppo velata, dell’ex ministro Monregalese è quella di raccogliere tutti i micro partiti di estrazione cattolico-liberale (o affine) sotto un nuovo simbolo da affiancare a Forza Italia.
Al congresso di metà mese, intitolato “Verso il 2018: una scelta da liberali” e che si terrà a Vicoforte di Mondovì, presso la Casa Regina Montis Regalis, parteciperà Lorenzo Cesa, segretario dell’Udc dal lontano 2005; quasi per certa anche la presenza di quel Parisi che sembrava essere il ‘delfino’ pronto a guidare il Centrodestra ma, come tutti i predecessori, la sua candidatura non ha trovato consensi tra i maggiorenti. Altro a cui è toccata la fugace nomea di ‘futuro leader del Centrodestra’ e che, si mormora sarà della partita, è Raffaele Fitto, ex governatore della Regione Puglia. Attesi nella Granda anche l’ex ministro agli Affari Costituzionali, Gaetano Quagliariello, il segretario di Scelta Civica Zanetti e il leader di Fare, l’ex leghista Flavio Tosi, sempre più in orbita berlusconiana.
Vista la lista dei presenti viene da pensare che da parte dello scafato Costa, nel distribuire gli inviti, ci sia stato anche un occhio al consenso sui territori di provenienza. Ognuno dei partecipanti è detentore di un buon pacchetto di voti, un dettaglio che non sarà certamente sfuggito per scegliere i partecipanti di quella che ha tutta l’aria di essere un assemblea “Liberalcostituente”. Con buona pace di Alfano.