Scossone in Consiglio comunale a Limone Piemonte, dove Guido Pettavino, esponente della maggioranza guidata da Massimo Riberi, ha rassegnato le sue dimissioni nei giorni scorsi. Amministratore di lungo corso, era entrato in Consiglio comunale per la prima volta nel 1975, per rimanervi fino al 1980, e poi dal 2009 ad oggi. Era stato anche assessore a più riprese, oltre che vicesindaco.
Pettavino ha affidato ad un lungo sfogo pubblicato su Facebook la spiegazione delle motivazioni che lo hanno spinto alle dimissioni, “Dopo trent’anni, ma forse di più, a servizio del mio paese collaborando con sei sindaci, una decina di segretari comunali, e non riesco a tenere il conto dei consiglieri con i quali ho lavorato": "Ho dato tanto al mio paese, che però mi ha permesso di farmi una famiglia e vivere in modo decoroso e onesto. A giugno del 2024 ci sono state le elezioni e io sono stato votato come consigliere, però ero l'assessore ai Lavori pubblici uscente e non sono stato confermato: va bene così in base ai voti presi, però non si è valutata l'esperienza e conoscenza”.
“Ho dato le mie dimissioni irrevocabili - prosegue Pettavino - perché in tutte le amministrazioni passate dove ho lavorato sono sempre stato rispettato e ho lavorato in armonia e fiducia reciproca. Questa volta purtroppo non è andata così, sono stato escluso da tutto, non c’è stato rispetto specialmente da parte della giunta, la sola che mi ha sempre sostenuto e cercato in tutti i modi di farmi rimanere è stato il segretario comunale, ma quando non c’è stima, non si può parlare e non c è rispetto è meglio starne fuori come ho fatto io, anche se con molto dispiacere. Comunque, chiedo scusa a tutti i miei elettori. A tutto il personale del Comune, dai funzionari agli impiegati, ai vigili urbani, ma in modo particolare agli operai, perché fra di noi si era stabilito un patto di stima e di rispetto e per me è una seconda famiglia. Sinceramente non meritavo di finire la mia carriera di amministratore così. Anche se ho scelto io, però credetemi, non ce la facevo più”.