È stata uno dei volti più noti della protesta contro il green pass nelle piazze italiane. Nunzia Schilirò, 44enne originaria di Catania, era vice questore a Roma prima di mettersi a capo del fronte dei contrari alla vaccinazione e finire sospesa dal servizio.
Oggi è candidata con la lista di ItalExit e sta affrontando un mini tour del Piemonte per incontrare i simpatizzanti del partito di Paragone. Anche a Cuneo, dove è stata accolta dal segretario provinciale Alessandro Balocco: “Ero tra quanti dicevano che non avrebbero mai fatto politica, ma mi sono resa conto che in due anni non siamo riusciti a combattere il sistema con l’anti sistema: due anni di manifestazioni, lettere, denunce e scioperi, atti di disobbedienza civile. Non è servito a niente. L’unico metodo che abbiamo per cambiare le cose sono le elezioni”. Più che della concorrenza delle altre liste “anti sistema” (i sovranisti “rossi” di Italia Sovrana Popolare e i no vax oltranzisti di Vita), Schilirò si preoccupa degli appelli all’astensione da parte di chi ha sostenuto le manifestazioni contro l’obbligo vaccinale e le norme anti-Covid: “Inutile che i santoni del web dicano che non si deve andare a votare, è urgente pensare a come pagheremo le bollette e la rivoluzione non si fa con la pancia vuota”.
Più del tema vaccini, ormai in ombra, fa discutere la crisi energetica e sociale. Mentre le nubi si addensano la funzionaria di Polizia propone una sua ricetta: neutralità assoluta nel conflitto russo-ucraino. “Assurdo continuare con le sanzioni alla Russia - spiega - perché ce lo ordinano gli americani. Ci sono Paesi Nato come la Turchia che non hanno messo sanzioni e continuano a pagare il gas a poco: perché lo può fare un dittatore come Erdogan e non l’Italia?”. L’appello è quello di sempre, “tornare a essere uno Stato libero e sovrano”: “Stiamo pagando le conseguenze di una guerra che non abbiamo voluto e che non ci riguarda. Ci sono quasi 900mila piccole aziende che rischiano di chiudere, con oltre 3,5 milioni di occupati: ho l’impressione che qualcuno in questo Paese voglia la guerra civile”.
Altro tema caldo è l’immigrazione, che Schilirò definisce “una sostituzione del popolo italiano, una deportazione con l’inganno”. Nei due anni trascorsi in un ufficio immigrazione, racconta, “ho visto persone dirmi, con le lacrime agli occhi, ‘se avessi saputo che sarei venuto qui per lavorare a due euro all’ora, sarei rimasto a fare la fame al mio paese’”. Non serve ristabilire il reato di clandestinità, aggiunge la candidata, ma “una regolamentazione che assicuri dignità a tutti” anche attraverso i respingimenti alle frontiere. Su questo punto almeno le proposte di ItalExit potrebbero saldarsi a quelle del centrodestra, rispetto a cui - però - la questione Covid ha scavato un solco: “La destra della Meloni si è alleata con chi i diritti ce li ha tolti: ci sono sanitari ancora sospesi, nonostante si sappia che il vaccino Covid non impedisce il contagio”.