“La Regione Piemonte finora ha definito i corsi di formazione consentiti con modalità telematiche soltanto per i percorsi di IFeP, Its, Ifts e per i percorsi per disoccupati, solamente se uguali o superiori a 800 ore. Perché non è stato ancora definito un modo per svolgere in questo periodo i corsi di formazione in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro previsti dal D.Lgs. 81/08?” Lo domanda la vice capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Gribaudo.
“Sono passate due settimane da quando il consigliere Magliano del gruppo consiliare I Moderati ha rivolto alla regione quattro semplici richieste, e ancora nessuna risposta è arrivata da Cirio e Chiorino”. Quattro le misure che permetterebbero di riprendere le attività: permettere agli enti di formazione, ai professionisti ed alle aziende di continuare a erogare la formazione in questo periodo di blocco o riduzione del lavoro; permettere agli enti di formazione ed ai professionisti di erogare qualche attività formativa e riavviare la propria attività, attualmente bloccata e con tutti gli oneri di gestione da coprire; dare ai lavoratori ed agli allievi dei corsi di formazione la possibilità di sfruttare al meglio questo periodo di blocco o bassa produzione, accrescendo le proprie competenze; dare ai professionisti la possibilità di frequentare corsi di aggiornamento (es. aggiornamento RSPP/ASPP, Coordinatori per la Sicurezza, ingegneri, ecc...), spesso problematici da seguire nei periodi di lavoro intenso.
“Altre regioni, come Veneto ed Emilia Romagna, hanno già dato il loro via libera. Chiediamo allora alla regione – conclude la deputata cuneese – di recuperare il ritardo anche in questo campo e di equiparare la formazione in videoconferenza alla formazione in aula e di non attendere oltre per far ripartire questo settore: è il momento migliore per accrescere le competenze dei lavoratori in questo campo”.