CUNEO - Primo Consiglio provinciale per i neoeletti: Robaldo deve sciogliere il nodo delle deleghe

Il centrosinistra spera nella conferma della coalizione “modello Draghi”, con tutti dentro tranne FdI. Ma gli equilibri politici sono cambiati

Andrea Cascioli 09/10/2024 12:15

Il presidente della Provincia, Luca Robaldo, ha firmato la convocazione del primo Consiglio Provinciale della legislatura 2024/2026. Si svolgerà venerdì 18 ottobre 2024, alle ore 11, nella sala Giolitti della sede di corso Nizza, a Cuneo. All’ordine del giorno della seduta c’è ovviamente la convalida dei consiglieri eletti nella tornata del 29 settembre scorso: quattro di loro fanno parte della lista di centrodestra Ripartiamo dalla Granda, quattro di La Nostra Provincia (ispirata al Pd e al centrosinistra) e i restanti quattro di Patto Civico per la Granda (ovvero i “robaldiani” di ispirazione civico-centrista).
 
Il risultato “salomonico” fa sorridere soprattutto il presidente in carica - non coinvolto nel balletto elettorale: resterà fino a fine mandato -, lasciandogli mano libera sulle deleghe da attribuire ai consiglieri. Va detto, per la cronaca, che il loro ruolo è solo consultivo, così come l’attribuzione dell’incarico di vicepresidente che nello scorso mandato Robaldo aveva prima promesso e poi negato al Pd, attribuendolo solo per un breve periodo al sindaco di Dronero Mauro Astesano.
 
Tutte e tre le liste, dal canto loro, cantano vittoria. Qualcuno a ragion veduta, ed è di certo il caso del Patto Civico, che torna in sala Giolitti con una rappresentanza raddoppiata. Nel centrodestra il tonfo della Lega - tale da porre più di un dubbio sulla leadership provinciale del senatore Bergesio, si mormora - è compensato dal successo di Forza Italia e dalla conferma di Fratelli d’Italia, che elegge un fedelissimo dell’assessore Bongioanni. La Nostra Provincia ha fatto buon viso a cattivo gioco, parlando in modo un po’ roboante della “tenace r-esistenza di un’opposizione” che disturberebbe, nientemeno, “i teorici del pensiero unico”. I numeri però hanno la testa dura e parlano di un imprevisto arretramento del centrosinistra, con un consigliere in meno, per giunta a fronte di “sondaggi” - confermati da esponenti di primo piano del Pd - che gli davano fino a sei seggi. Se a ciò si aggiunge lo spostamento degli equilibri centristi verso il centrodestra, dato il rientro di Enrico Costa in Forza Italia, ce n’è abbastanza per parlare di sconfitta.
 
Al netto di tutto questo, al Pd non dispiacerebbe affatto la conferma dell’assetto precedente, cioè una coalizione “modello Draghi” con tutti dentro e Fratelli d’Italia fuori. Se ciò sia o meno un’opzione praticabile per Robaldo, tenuto conto di quel che si è detto fin qui, è molto difficile valutarlo. Nel frattempo, per i consiglieri neoeletti si prospetta un “momento informativo” prima del primo giorno di scuola: “L’avvio della legislatura è sempre un momento importante - commenta il presidente - e sono certo di trovare colleghi che si adopereranno per il bene dell’ente e dei cittadini. Ai consiglieri di più lungo corso il compito di accogliere i neo-eletti ed accompagnarli nella conoscenza della Provincia e delle sue competenze”.

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