CUNEO - Regione, Icardi si riprende la sanità (in commissione). Sacchetto avrà l’agricoltura

Soddisfazioni per i due ex assessori nella spartingaia di palazzo Lascaris. Fratelli d’Italia mirava all’en plein, ma si dovrà accontentare

Andrea Cascioli 26/07/2024 12:05

Chiudendo la sua esperienza in giunta aveva detto che in fin dei conti andava bene così: dieci anni da assessore alla sanità piemontese sarebbero più di quanto umanamente si può sopportare. Luigi Genesio Icardi, però, aveva anche fatto sapere che avrebbe messo volentieri a disposizione la sua esperienza, da ex assessore ma anche da funzionario Asl, incarico che ha ricoperto per un trentennio.
 
L’appello è stato ascoltato dai colleghi di maggioranza, tant’è che ora l’ex sindaco di Santo Stefano Belbo, unico consigliere leghista rieletto a suon di preferenze dal Carroccio nella Granda, andrà a presiedere proprio la commissione sanità. Un incarico strategico, snodo dei provvedimenti su cui l’amministrazione regionale investe un 80% delle proprie risorse. Proprio per questo Fratelli d’Italia ha cercato fino all’ultimo di metterci il cappello, con l’obiettivo di creare una “filiera” politica tra l’assessore Federico Riboldi e il presidente di commissione. Nella scorsa legislatura la Lega ci era riuscita, con lo stesso Icardi e Alessandro Stecco, luminare della radiologia che alla fine si è dimesso per andare a fare il primario.
 
Erano altri tempi e il 37% del Carroccio valeva, da solo, più del doppio dei voti degli alleati sommati tra loro. Oggi gli equilibri sono diversi e i nuovi azionisti di maggioranza (relativa) si sono dovuti adeguare. Dove invece a FdI riesce il “filotto” è nella commissione agricoltura: qui la destra piazza Claudio Sacchetto, rientrato a palazzo Lascaris dieci anni dopo la fine della sua esperienza da assessore con Cota, nella Lega. Anche allora si era occupato di agricoltura, che del resto è il suo mestiere nella vita. Non altrettanto si può dire dell’assessore in carica, Paolo Bongioanni, “dirottato” tra campi di meliga e allevamenti sebbene lui, dominus dell’Atl cuneese per un ventennio, non facesse mistero di preferire il turismo.
 
I due, ora compagni di partito, non si amano: il “Kaimano” ha fatto di tutto per ottenere che l’ex leghista di Spinetta, pupillo di Guido Crosetto, non venisse candidato nel proporzionale. Alla fine ci è riuscito, spedendolo nel listino del presidente e rompendo l’asse con Federica Barbero e il clan Invernizzi, ovvero la concorrente che si è rivelata più insidiosa per la rielezione. Ora la comune appartenenza alla “filiera” agricola - oltre che al partito - chiamerà il neoassessore e il neopresidente, quantomeno, a sopportarsi.
 
Sacchetto a parte, Fratelli d’Italia incassa altre due commissioni: quella del bilancio per Roberto Ravello e la cultura con Paola Antonetto. La Lega, oltre alla sanità, avrà la commissione per l’autonomia presieduta da Andrea Cerutti. La lista Cirio ottiene la commissione ambiente per Sergio Bartoli mentre Forza Italia copre i trasporti, con Mauro Fava. Gli azzurri del resto hanno già incassato la vicepresidenza del consiglio regionale: come nello scorso mandato, sul secondo scranno più alto di palazzo Lascaris si accomoda il cerverese Franco Graglia, insieme al collega del Pd Domenico Ravetti. All’opposizione dem vanno inoltre la presidenza della settima commissione, quella per la legalità, assegnata a Mimmo Rossi e la giunta per le elezioni a cui è stato designato Alberto Avetta.

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