"Auguri ai 170 nuovi sindaci della provincia di Cuneo e vicinanza ai due Comuni commissariati. Il voto di sabato e domenica ha coinvolto più di due terzi dei Comuni contribuendo a un rinnovo della classe di amministratori. Ed è a loro che mi rivolgo in particolare come presidente della Provincia, cioè della casa dei Comuni che peraltro vede confermato un consigliere provinciale a sindaco, Bailo, e un altro eletto, Rosso. Da qui in poi si apre un momento di grandi alleanze perché soltanto l’unione può garantire al nostro territorio quella forza propulsiva necessaria per vincere alcune sfide vitali per il futuro della Granda".
Luca Robaldo, a poche ore dallo scrutinio, rivolge un saluto ai 170 sindaci (in parte riconfermati) usciti dalle urne del weekend. Un messaggio che estende anche a chi è rimasto fuori dalla corsa, magari in minoranza ma con un ruolo importante nella comunità, perché il presidente punta sempre di più a un cambio di passo. E, soprattutto, è convinto che il gioco di squadra sia la carta vincente: dalla Regione al governo. Per questo ha dato forma a una serie di iniziative – dalla cabina di monitoraggio per il Tenda al tavolo sulla peste suina – dove coinvolgendo tutti gli attori in campo ha cercato una sintesi che portasse a risultati. E intende proseguire e ampliare questa linea incentrata molto sul pragmatismo, sulla concretezza delle mosse da fare.
Guardando all’andamento del voto Robaldo sottolinea come anche in questo caso la provincia di Cuneo si sia rivelata tra le più virtuose al voto: «C’è stata una buona affluenza in rapporto alla media nazionale, segno che il senso civico resta ancora molto radicato nella nostra provincia. Soprattutto, si è sventato il rischio di commissariamento di quei Comuni dove si presentava un unico candidato e quindi occorreva superare il quorum per rendere valida l’elezione. E il Cuneese ce l’ha fatta. Settantotto sindaci su 170 sono stati eletti battendo l’astensionismo. Un bel segnale per la democrazia».
Nei dettagli, pur in calo, l’affluenza alle urne ha fatto registrare numeri superiori non solo rispetto alla media nazionale ma anche piemontese. Nella Granda hanno votato per le Europee il 60,29% dei votanti (in calo del 7% rispetto a cinque anni fa) contro il 56,62 del Piemonte (-8% rispetto al 2019) e al 49,69% dell’Italia. E ci sono stati più elettori rispetto alla media regionale anche per le votazioni comunali che ha coinvolto 171 paesi su 247: il 65,62% rispetto al 63,03% registrato nelle altre sette province del Piemonte. In 39 Comuni ha votato oltre il 70 % degli elettori, in pratica tre su quattro, con quattro che hanno superato l’80%: Argentera (80,5%), Serralunga (81%), Pietraporzio (84,3%) e Verduno (86,3%).