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Grandi manovre da Azione al neonato Partito Liberaldemocratico. Spunta anche il movimento Drin Drin di Michele Boldrin: ne fa parte l’ex leader dei giovani dem

Francesco Hellmann e Alexandra Casu alla fondazione del Partito Liberaldemocratico
Il congresso regionale di Azione Piemonte

Andrea Cascioli 18/03/2025 08:30

(Quasi) uniti in piazza, divisi nelle urne. Almeno per il momento sembra questo il destino dell’area centrista, polverizzata dalle liti tra i vari Renzi, Calenda, Marattin e Bonino che si riflettono anche a livello locale, con una parcellizzazione accentuata dall’uscita di scena dell’unico “peso massimo” in termini di voti, Enrico Costa.
 
Le manifestazioni europeiste di queste settimane non sembrano aver fatto ricredere i maggiorenti della galassia liberale circa l’opportunità di federarsi, per dividere una posta elettorale del resto già magra. L’agenda Draghi, il misterioso McGuffin che animava la campagna balneare del 2022, è già in archivio: agli elettori, si è capito, interessava molto meno che alle redazioni dei grandi giornali. Ora però è l’appello all’unità europea contro i nemici esterni, da Oriente ma anche da Occidente, a unire le sparse truppe. Almeno fino a quando si ripiegano le bandiere stellate e si torna a casa.
 
Azione, il partito di Carlo Calenda, ha celebrato sabato scorso a Rivoli il suo congresso regionale. Scontata l’elezione a segretaria regionale della deputata giavenese Daniela Ruffino, già commissaria in carica. A lei, compagna di vita e militanza dell’altro ex azzurro Osvaldo Napoli, l’improbo compito di riempire il vuoto di consensi lasciato da Costa, al rientro in Forza Italia. L’aiuterà in veste di vicesegretario l’attuale leader cuneese di Azione Giacomo Prandi, ventiduenne di Alba. Nel direttivo regionale, per la Granda, entrano anche Gabriella Roseo, Luca Foglino, Fabio Gallo e Nicolò Musso.
 
Un congresso, fondativo, lo ha celebrato il sabato precedente anche un’altra formazione della stessa area: si tratta del Partito Liberaldemocratico di Luigi Marattin, ex braccio destro di Matteo Renzi. Anche lui “orfano” di Costa, col quale in Italia Viva aveva intessuto un fitto dialogo nel tentativo - fallito - di scongiurare la resa dei conti tra i rispettivi capi. Italia Viva e Azione si sono suicidati dividendosi un 7% in parti uguali alle europee. Marattin e Costa hanno sbattuto la porta entrambi: uno per tornare al centrodestra, l’altro per “offrire un’alternativa al tradizionale bipolarismo politico italiano, promuovendo una visione liberale e democratica”.
 
Il Partito Liberaldemocratico, evoluzione dell’associazione Orizzonti Liberali e di altre microsigle, nella Granda conta sull’apporto di Francesco Hellmann, avvocato ed ex vicesindaco di Scarnafigi, già presidente provinciale di Italia Viva, e di Alexandra Casu, fossanese, candidata alle ultime regionali con Stati Uniti d’Europa. Il neonato partito si è distinto per la scelta di non aderire alla chiamata europeista di Michele Serra del 15 marzo: “La decisione - si è precisato - è motivata dalla preoccupazione che l’evento possa trasformarsi in un confronto tra fazioni politiche estremiste, distorcendo gli intenti originari della manifestazione stessa”.
 
Nell’agone è pronto a scendere - “entro l’autunno del 2025” fanno sapere i promotori - anche il movimento Drin Drin, ultima novità nell’ambiente. Si tratta della creatura politica dell’imprenditore Alberto Forchielli e dell’economista Michele Boldrin, già artefice insieme a Oscar Giannino dell’effimera Fare per fermare il declino. L’attuale associazione dichiara diecimila membri e si propone lo speranzoso obiettivo di rappresentare “i milioni di cittadini competenti e coraggiosi che credono in un futuro migliore”. Ne fa parte Francesco Fragolino, finora segretario provinciale dei Giovani Democratici, che ha annunciato così l’addio al Pd di Schlein: “La politica deve tornare a essere un luogo in cui si cresce e discute attraverso il confronto delle idee e non attraverso dinamiche di potere. L’associazione Drin Drin incarna proprio questo spirito: una realtà fatta di persone preparate, determinate a migliorare l’Italia con proposte pragmatiche e realizzabili”.

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