L'accordo per il nuovo Governo sembra ormai cosa fatta e anche se Matteo Salvini e Luigi Di Maio continuano a dichiarare di discutere di programmi (il contratto sarebbe quasi pronto) è evidente che il nodo principale per la formazione di un nuovo esecutivo è rappresentato dai nomi. Lo stesso presidente Mattarella, sabato scorso a Dogliani per le celebrazioni dei settant’anni dall’elezione alla presidenza della Repubblica di Luigi Einaudi, ha posto precise condizioni al 'carroccio pentastellato'.
In quel di Cuneo ci si chiede se qualche esponente della provincia Granda farà parte del nuovo Governo. La risposta più probabile è no: nei due partiti che formeranno la maggioranza (Lega Nord e Movimento Cinque Stelle) non sembra esserci qualcuno che possa ambire a un ruolo governativo. Il leader dei Giovani Padani Flavio Gastaldi gode di grande fiducia in via Bellerio, ma data la sua giovane età è probabile che dovrà attendere ancora prima di assumere incarichi in qualche ministero. Per l’ex consigliere comunale di Genola è più probabile un posto in commissione agricoltura (o lavoro), in modo che possa ‘farsi le ossa’ in campo nazionale.
Discorso diverso per Giorgio Bergesio, il quale porta in dote una lunga esperienza amministrativa, prima come sindaco di Cervere e poi come presidente del Consiglio provinciale. Colui che è ancora il segretario cuneese padano può portare in dote anche esperienza dal punto di vista lavorativo, in quanto è dirigente della Veronesi, leader in Italia nella produzione di mangimi. Per lui sarebbe legittima l’ambizione ad un ruolo al ministero dell’agricoltura, ma all’interno della Lega la concorrenza è tanta e c’è da far spazio anche al nuovo ‘alleato’: è più probabile che Bergesio dovrà ‘accontentarsi’ del seggio di palazzo Madama, ma mai dire mai. Nell’ipotesi in cui la sua esperienza venisse premiata da Salvini e riuscisse a ritagliarsi uno spazio al ministero dell’Agricoltura si profilerebbe un ‘derby’ tutto cuneese con Mino Taricco, senatore del PD (probabile unica opposizione ‘barricadiera’ al nascente governo Lega-M5S) molto attento al tema, in virtù della suoi trascorsi al relativo assessorato in Regione Piemonte e della sua esperienza lavorativa. Almeno questo campo non dovrebbero esserci troppi scontri con la deputata borgarina Chiara Gribuaudo (PD), più attenta alle tematiche riguardanti il lavoro.
Forte del grande consenso ricevuto alle ultime elezioni a fare incetta di 'poltrone' saranno i Cinque Stelle. La parlamentare monregalese Fabiana Dadone parrebbe godere di buona considerazione negli alti ambienti pentastellati, ma al momento per lei ci sono poche chances di una nomina di prestigio, in quanto al momento sono altri gli esponenti del Movimento sulla cresta dell'onda.
L’unica ipotesi verosimile che potrebbe portare un cuneese al governo, peraltro in un ruolo importante, vedrebbe Fratelli d'Italia dare l'appoggio all'esecutivo a tinte gialloverdi e il 'Gigante di Marene', Guido Crosetto, alla Difesa. Al momento questa strada pare poco percorribile, in quanto l'ex sindaco di Marene non sembra voler fare carte false per il posto e il sostegno di FDI al governo nascituro è ancora tutto da vedere.
Possibilità di entrare nell'esecutivo vicine allo zero per Monica Ciaburro (FDI) e Marco Perosino (in quanto eletto in quota Forza Italia). Va comunque detto che in questa fase non ci sono certezze: il borsino dei nomi sembra impazzito e nel giro di qualche ora è possibile passare dall' essere in predicato per un ministero all'oblio. Per saperne di più non ci resta che attendere (ancora).