“La Sardegna ci dimostra che uniti si può vincere e che la destra si batte se mettiamo insieme una coalizione competitiva, che pensa all’interesse dei cittadini, in grado di mobilitare l’elettorato progressista”. Lo ha scritto sul suo profilo Facebook Chiara Gribaudo, commentando un’intervista rilasciata al Manifesto. La deputata di Borgo San Dalmazzo già in autunno aveva dato la sua disponibilità a candidarsi per il ruolo di presidente della Regione Piemonte, ma nonostante i diversi incontri delle ultime settimane PD e Movimento 5 Stelle non sono ancora arrivati al dunque nella creazione del cosiddetto “campo largo” da opporre al centrodestra, che sarà ancora una volta guidato da Alberto Cirio.
“Con il Movimento 5 Stelle siamo d’accordo sul 90% del programma, d’altronde abbiamo fatto cinque anni insieme di opposizione alla giunta di Cirio”, spiega la parlamentare dem: “C’è bisogno di uno sforzo di unità. Dobbiamo riprendere, e concludere, il confronto sul merito, decidere l’alleanza e la coalizione, il tempo sta scadendo. I nomi verranno dopo. Non si vota per la città di Torino, ma per dare un futuro diverso e migliore alla Regione”.
“In Piemonte - prosegue ancora Gribaudo - abbiamo una destra che mette a rischio tutto, persino il diritto all’aborto. Una destra la cui classe dirigente è formata da pistoleri, amici di pistoleri e assessori che invece di fare politiche per la sanità regalano bottiglie di vino ai medici. Sono sicura che anche fuori dal perimetro storico della sinistra c’è una maggioranza di piemontesi pronta a mobilitarsi contro questa giunta se avesse un’alternativa credibile. Che oggi non c’è, ma che dobbiamo sforzarci di costruire”.