SAVIGLIANO - Savigliano, il Pd scarica Ambroggio: “Lavoriamo a un progetto diverso”

Toni aspri dal partito nei confronti del “suo” sindaco: “Un’amministrazione in difficoltà, servono nuovi interventi e non saranno i proclami a realizzarli”

Andrea Cascioli 14/02/2022 15:58

“Stiamo lavorando ad un progetto diverso, quello che a noi piace chiamare un nuovo ‘Patto per Savigliano’”: lo scrive la segreteria del circolo saviglianese del Partito Democratico, mettendo nero su bianco quella rottura con il “suo” sindaco Giulio Ambroggio che si dava per certa ormai da mesi.
 
In questi mesi, affermano i dem, si è fatta chiarezza: “Il PD, con i suoi dirigenti provinciali, regionali e nazionali, ringraziandolo per questi cinque anni, ha chiesto al sindaco uscente di mettersi a disposizione. La sua risposta non è mai arrivata ufficialmente, ma dai giornali abbiamo appreso che ha fatto una scelta diversa, ricandidandosi insieme alla sua lista civica e prendendosi la responsabilità delle conseguenze”. Ambroggio in effetti non è stato meno chiaro, annunciando fin dal primo momento che non si sarebbe messo da parte senza passare per le primarie. Ma il partito non sembra avere intenzione di percorrere quella strada e l’unica certezza - per ora - è che alle elezioni di primavera l’attuale primo cittadino e la sua ormai ex maggioranza andranno divisi alla meta.
 
Insegnante di storia e filosofia in pensione, settantenne (compirà gli anni domani), Ambroggio ha vissuto sui banchi della sinistra cittadina tutto il suo cursus honorum fino alla conquista della fascia tricolore. In Consiglio comunale era stato eletto la prima volta nel 1990 per poi diventare capogruppo della lista Nuovacittà e coordinatore di maggioranza per due mandati, i primi sotto la guida di Sergio Soave. Per i Democratici di Sinistra e poi per il Partito Democratico era stato anche consigliere provinciale dal 2004 al 2014, tornando infine nell’assemblea cittadina come presidente del Consiglio comunale. A lanciarlo verso la poltrona di sindaco è stata la prematura conclusione del mandato di Claudio Cussa, dimessosi a seguito dello scandalo delle firme false a sostegno dei Moderati (vicenda per la quale l’ex primo cittadino è stato poi condannato sia in primo grado che in appello).
 
Questi cinque anni in Municipio, tuttavia, hanno fatto esplodere contrasti e tensioni latenti nella maggioranza. Un estremo tentativo di ricomporre il dissidio con il sindaco “indesiderato” era stato portato avanti tre settimane fa, quando una delegazione formata dai maggiorenti del Pd ha chiesto ad Ambroggio di desistere dalla decisione di ricandidarsi. Il diretto interessato per l’ultima volta ha risposto picche e si prepara ora allo scontro fratricida, sostenuto dalla lista civica La nostra Savigliano - che al momento conta cinque consiglieri e che alle ultime comunali aveva superato anche i dem, per un centinaio di voti.
 
“Con la pandemia in corso non potevamo mettere a rischio il governo della città” si giustificano dal Pd. Circa l’operato della giunta, però, i giudizi non sembrano davvero provenire da un gruppo di maggioranza: “Sono mesi cruciali per la presentazione dei progetti sui bandi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e la nostra azione in Giunta e in Consiglio, con i nostri assessori, è fondamentale per dare quella spinta politica per fare delle scelte, dei progetti, sviluppare idee, per non perdere alcuna opportunità. Tutto questo nonostante le difficoltà di una amministrazione che abbiamo sempre dovuto pungolare su questo fronte, in questi anni in cui i tecnici voluti dal sindaco ci hanno spiegato che non bisognava fare il passo più lungo della gamba, essere prudenti… per poi in queste settimane finalmente risentire parlare di mutui e progetti per fare investimenti. Meglio tardi che mai…”.
 
I democratici ora reclamano una marcia in più: “Savigliano ha bisogno di nuovi interventi: una nuova scuola, una nuova piscina, una nuova biblioteca, un palasport, di mettere a posto il Morino (ma forse lì ci siamo…). Non saranno i proclami di questi mesi a realizzarli, ma chi si prenderà la responsabilità di gestire questi enormi progetti nei prossimi anni”. Un accenno doveroso anche al nuovo ospedale della pianura cuneese che proprio in territorio saviglianese potrebbe trovare la sua sede, unendo le forze con i presidi di Saluzzo e Fossano: “Non possiamo permetterci di perderlo, senza tanta retorica e guardando al futuro, non alle elezioni imminenti”.
 
Martedì sera (15 febbraio), l’assemblea degli iscritti sarà chiamata a ragionare sulle prospettive e sulla coalizione da costruire. Le incertezze sono parecchie, mentre su altri tavoli già si distribuiscono le carte. In una tornata che si prevede più che mai all’insegna del “civismo” hanno annunciato la loro discesa in campo - oltre al menzionato Ambroggio - l’ex assessore Gianfranco Saglione, supportato da Savigliano Domani e Impegno per Savigliano, e il consigliere pentastellato Antonello Portera, anche lui spogliatosi delle insegne di partito (pardon, di movimento) per proporsi come candidato di un nuovo Progetto Civico. Grandi manovre in corso nel centrodestra, infine, dove si starebbe sondando la praticabilità di un’altra candidatura dalla “società civile”, nella persona del commercialista Gianluca Zampedri.

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