CUNEO - Dirado meccanico su frutti: un esempio che funziona

Una tecnica efficace, funzionale e redditizia, che non incide sul ritorno a fiore del melo nella stagione successiva e soprattutto che non arreca danno ai frutti

Redazione 29/07/2024 10:22

Nel corso della storia abbiamo assistito ad un’evoluzione incondizionata dell’uomo dettata dall’istinto di superare gli ostacoli in ogni aspetto della propria vita. Alla ricerca costante di stratagemmi ed invenzioni che rendessero la vita più semplice ed il lavoro più proficuo, a volte forse anche eccessivamente incuranti del risultato.
 
Sappiamo con certezza che quell’istinto è rimasto invariato nel tempo. E a causa di quell’istinto che ci spinge a fare “sempre meglio”, in ambito agricolo oggi abbiamo il bisogno di travestirci, a volte da indovini, a volte da alchimisti. Cosa e quando piantare? Come sarà il tempo? Devo trattare? Quanto potare? Oggi sappiamo che lavorare in campagna comporta ostacoli specifici come la mancanza di manodopera, la sostenibilità economica e, in ultima battuta il tanto temuto cambiamento climatico.
 
Ma come ci insegna il passato, c’è sempre qualche “idea” che può aiutarci ad affrontare le nuove sfide. Nel nostro territorio, il Piemonte, nel Cuneese per essere più precisi, ci distinguiamo per il potenziale qualitativo dei nostri meleti. La geolocalizzazione strategica delle aziende agricole gioca a nostro favore. Tuttavia, nelle ultime stagioni abbiamo dovuto affrontare le stesse sfide del resto del mondo agricolo.
 
Più specificamente, in ambito melicolo, abbiamo osservato (e continuiamo ad osservare) che uno degli ostacoli principali era rappresentato dalla mancanza di una risposta stabile da parte degli impianti di melo alla ormai diffusa tecnica del diradamento chimico sui frutti. Le nuove condizioni endemiche, infatti, non davano garanzie di risultato e molto spesso i produttori si ritrovavano con un sovraccarico produttivo accompagnato da carenza di manodopera e una finestra di intervento troppo breve per porre rimedio alla situazione. Fino a 200 le ore ad ettaro dedicate al diradamento. Un numero davvero difficile.
 
Che fare? Avevamo un concreto bisogno di meccanizzare il lavoro di diradamento manuale per risparmiare quel tempo che non ormai non avevamo più.
 
È iniziata così la nostra collaborazione con BMV e dopo anni di test e di studi possiamo dire: funziona! BMV, insieme al team tecnico di Alphagrow, ha sviluppato una macchina innovativa che consente un diradamento meccanico dei frutti efficace, funzionale e redditizio, che non incida negativamente sul ritorno a fiore del melo nella stagione successiva e soprattutto che non arrechi danno ai frutti che rimangono sulla pianta per la stagione di raccolta in corso.
 
Stiamo parlando della THF800: una macchina caratterizzata da un asse rotante e un motore idraulico, con velocità di rotazione e sforzi controllati. Le barre plastiche orizzontali poste attorno all’asse si muovono con oscillazioni verticali e questo rappresenta il loro vero punto di forza.
 
Cosa abbiamo potuto osservare? Che ora esiste una soluzione in caso di diradamento chimico inefficace. Il produttore stesso, insieme al tecnico di riferimento, può decidere l’intensità di rotazione della macchina che, guidata da un trattore, mantiene una velocità costante durante tutto il percorso (dalla nostra esperienza circa 1,5 km/h è la velocità ottimale). La velocità di rotazione è ciò che determina l’intensità di diradamento, che diventa così “personalizzabile” dopo un’attenta analisi di ogni impianto. Inoltre, un arco rigido nella parte superiore permette l’ingresso della macchina tra i filari senza che le reti rappresentino un problema. La redditività è evidente.
 
Va sottolineato che una parete fruttifera caratterizzata da rami corti e con pianta produttiva nella sua parte più interna (come quella offerta dal sistema a doppio asse Bibaum®, per capirci) consente una maggiore efficienza nel dirado meccanico. Stiamo comunque applicando l’intervento della macchina su impianti monoasse con ottimi risultati. Sono diversi i magazzini, i produttori e le cooperative che hanno già adottato questo sistema come soluzione ad una risposta non convenzionale al diradamento chimico, soprattutto nelle diverse varietà di Gala.
 
Consapevoli del valore umano ma anche consapevoli che il futuro della frutticoltura passa attraverso la meccanizzazione, siamo felici di aver trovato un sistema in grado di ridurre la lunga lista di sfide quotidiane che un frutticoltore deve affrontare. E come siamo abituati a fare da sempre, continueremo a studiare per migliorarci.
 
 
Giulia Pistani, Alphagrow - Via Torino, 43/45 Saluzzo (CN) - info@alphagrow.it

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