CUNEO - Dolcetto Di Halloween

L'appuntamento con la poesia nei versi del giovane cuneese Carlo Serafini

Carlo Serafini 18/11/2023 07:06

Introduzione
 
Dolcetto o scherzetto? Stavolta è dolcetto, Halloween perdona e i fuochi d'artificio nel cielo sono il dono che ci si fa quando si vince una lunga battaglia inconscia.
 
DOLCETTO DI HALLOWEEN
 
Stasera esplodono i fantasmi,
i fuochi dell'amore li bruciano.
 
Esce una figura dal cielo,
un occhio filante
che siede sul trono della
sua galassia.
 
Festeggiano le arpe dei sogni,
muoiono gli incubi strappati
ai voti del male.
 
Stasera è Halloween,
la festa del dolcetto o scherzetto:
melodioso è questo dolcetto,
confezionato da mani di fata
sul bianco velluto dei monti.
 
Anche se è inverno,
qui rinascono margherite,
nevicano petali danzanti,
coriandoli di un carnevale
già annunciato.
 
Questo dolcetto è luna matta,
la rinascita piena
come un disco creduto frantumato,
ma ricomposto:
ogni ferita inconscia è una vena
di sangue che si ricongiunge
all'origine, che risale
come una corrente alla sorgente
primitiva.
 
Si fondono così gli istinti col presente,
la libertà che si divinizza
come un cristallo enorme
che riluce di energia propria.
 
È un tesoro in fondo al mare,
naufragato nel tempo
e recuperato adesso, con
i pesci che sguazzano affamati di gioia
e le acque placide che si rincorrono
lentamente.
 
Questa sera è Halloween
ed è dolcetto, la rinascita
che si conferma in poesia:
piovono così farfalle - piccole -
colorate che planano
sui rami dei pini e degli abeti,
come spettatori dei monti
e delle valli,
della natura che è sinonimo
di rinascita,
che fa dipanare ogni nube,
come massi giganti che hanno
dato peso all'inconscio.
 
Perciò è festa, festa vera,
gettata per sempre la maledizione
negli abissi,
ritrovata la fede che gli angeli
nel ciel suonano
come tanti gnomi delle fiabe
che bussano alle porte del cuore
desiderosi di riscoprire un
mondo tutto nuovo.
 
Allora Halloween è questo, stasera,
coi fuochi d'artificio che ribelli
ascendono nell'aria e si tuffano
insieme per incenerire
ciò che è stato e risplendere
come tante gemme preziose
sotto mille soli a venire.
 

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