INTRODUZIONE:
Questa mia poesia è personale. Ma la dedico anche a tutti coloro che hanno dei sogni come me e vogliono metterci l'anima per realizzarli, nonostante le difficoltà della vita che si incontrano.
SOGNA, RAGAZZO
Ci sarà un giorno
che punterai il mondo,
fresco di sorrisi
e di luce tua,
volerai lontano,
tra luoghi inascoltati
e labbra dischiuse
nella meraviglia del cielo.
Ma ragazzo, tu che soffri, sii pronto a soffrire,
tu che ti macchi del sangue
degli altri cacciatori.
Animali di strada,
anti eroi dell'anima,
chiederanno sempre al corpo
di strapparsi il cuore
in mille pezzi.
E saranno frammenti di colpa
di cui tu non devi più ferirti,
né ora né mai.
Forza, ragazzo,
sogna in grande,
accarezzati dentro,
fino a far tremare il tuo respiro.
Non aver paura dei tuoi battiti,
saranno impulsi d'esistere,
fedeli compagni
in un mondo selvaggio
di disavventure.
Sogna sempre…
Ci sarà un giorno
che punterai il mondo,
il coraggio sarà il valore perenne
sul banco della vita.
La gente, sai ragazzo,
si porta sacchi di rabbia sulle spalle,
sono muri di orgoglio,
non ci sbattere contro,
perché anche loro in silenzio crollano.
Devi sognare, sognare sempre,
pagare il prezzo dell'amore,
un pugno alzato per la vittoria,
un traguardo al passaggio più vicino
per l'anima che sente
il profumo del successo.
E ci sarà il giorno, ragazzo,
che volerai, sì, volerai,
tra le ali alte delle nuvole,
come forme d'angelo
sulla tua faccia.
Non fermarti adesso, non mollare,
vedrai pianeti farsi cuore
per il tuo spirito,
natali d'affetto
appesi alla tua casa.
Perché ci sarà il giorno
che forse pure la gente
carica dei guai,
sì farà da parte
e ti accoglierà.
INTRODUZIONE:
Qui ho voluto fortemente dare un messaggio: scrivere in brevità l'atroce ingiustizia che l'uomo reca alla natura. L'inquinamento, dunque. E, inoltre, ho indicato il nord Italia come mondo inquinato. E infine ho sottolineato come questo sia oltre i "balli del sole", cioè oltre il sud: d'altronde, il nord Italia è famoso per le sue industrie rispetto al sud, che è balneare (e qui l'ho immaginato, prendendomi una licenza poetica, meno "sporco").
TERRA BRUCIATA
È terra bruciata
a nord, oltre i balli del sole,
oltre i porti inquieti
delle persone ingiallite
dal caldo.
È terra bruciata,
le foglie sono gocce di cenere
che si rompono
nella brace sprezzante dell'uomo.
Gli alberi sono veline strappate
non dal vento imperioso
ma dalle mani pesanti
che tolgono e non regalano.
Neri occhi e nere menti
assoggettano il regno verde,
che geme lento,
che finisce
annodandosi per le strade nere
come il carbone scelto
per soffocarlo.
È terra bruciata qui,
a nord,
oltre le ore più corte,
oltre i tramonti
che giocano coi riflessi del mare.
È terra bruciata qui,
dove i prati baciati dal cielo azzurro
si scolorano nell'inferno del cemento.
Purtroppo non c'è rimedio
-tu lo riconosci, vero? -
solo odore di morte
e impietosa rovina.
Sadiche idee buttate qui
per vedere la sua fine.
È terra bruciata
a nord, tra le barriere di ghiaccio
e le mura nere di asfalto.