I geni, i geni...non li trovi nella giungla urbana; ma nei letti degli ospedali psichiatrici.
(Giovedì sera 7 dicembre 2023)
I “COMPRESI” INCOMPRESI
Alzati i muri contro gli indifesi,
“malati” dentro e fuori, accesi,
la rabbia domina da scintilla,
esplode nel cielo una postilla,
segnate le ire ferite nel cuore,
telecinesi di un sadico ottobre.
Esplodono le maree e i venti,
tramontana stretta tra i denti,
lampi e scariche nell'inconscio,
maledetti dello Stato, solo broncio.
La società impone sacri doveri,
ma degli psichiatrici solo “ieri”,
un ricordo in una nuvola nera,
brucia delle menzogne la cera
dove il dolore scende a terra.
Facile numerare tutti, paragone
in un fazzoletto di “comprensione”,
banali visite, parole sulle labbra,
in realtà solo questione di gabbia.
Fuori spinto alla luna il mistero
di chi è visto male e straniero,
dove nessuno è perdonato,
triste, deluso e arrabbiato.
Malattie della psiche dove fa male,
incrinature, cicatrici, il cuore sale,
voglia di lanciarsi a paracadute,
fare follie in dolci ma brutte cadute.
Ma queste cose non le vedi,
stanno lì a nido senza piedi,
non camminano, nel cervello
danno solo e tanto rovello.
Vengono screditati per poco,
per ogni gesto in ogni loco,
svalutati per i bruti tarli, fragilità,
queste sono pure e belle verità,
che tanto il sistema toglie, non dà.
Alla fine sono persone normali,
considerati pazzi come criminali,
finiscono negli ospedali a dormire,
bombe di dosi per loro impedire
qualunque sforzo di vita, energia,
che prende poco, effimera e vola via.
Malati mica tanto, però, intelligenti,
doni speciali, sempre controcorrenti
ad una società eretta su malvagità,
questa è la triste e surreale realtà.
Malati psichiatrici che fine fanno,
a loro tutto, solo e troppo il danno,
ma spero che un giorno comunque
siano sempre i ben voluti ovunque.