CUNEO - Il dialogo tra occhi e postura: perché valutare e rieducare l’occhio?

Appuntamento con la rubrica "Vivi Meglio", oggi curata dallo staff di ViaLibera Cuneo

Redazione 06/02/2025 08:00

Negli ultimi anni si sente sempre di più parlare di postura e delle problematiche che una cattiva postura può provocare sull’intero organismo. Si stima che circa il 90% della popolazione soffra di disturbi e/o dolori provocati da alterazioni posturali.
La postura è l’atteggiamento abituale di una persona, determinato dalla contrazione di gruppi di muscoli scheletrici che si oppongono alla gravità e dal modo con il quale l’individuo comunica con l’ambiente esterno: la postura è l’adattamento personalizzato di ogni individuo all’ambiente fisico, psichico ed emozionale.
 
La posturologia, branca della medicina che si occupa dello studio della postura, è una branca MULTIDISCIPLINARE che non vede il corpo solo come formato da segmenti corporei e apparati a sé stanti, come purtroppo avviene oggi nella medicina “moderna”, ma come un tutt’uno, valutandone nell’insieme gli aspetti fisici, psichici ed emozionali. Il suo studio abbraccia diverse branche della medicina tradizionale e di quella cosiddetta “integrata”: osteopatia, odontoiatria, gnatologia, fisiatria, otorino-laringoiatria, ortottica, oftalmologia, psicologia, medicina tradizionale cinese, naturopatia, nutrizione…
La posturologia non può esistere se non all’interno di una concezione globale del corpo e del suo squilibrio.
 
Le vie di ingresso del sistema tonico posturale (STP) sono quei recettori che ricevono le informazioni dall’ambiente esterno e, attraverso le connessioni nervose e le catene muscolari, inviano informazioni nei vari distretti corporei, provocando una risposta che si esprime attraverso la modifica dell’assetto posturale. Le vie di ingresso del sistema tonico posturale sono: 
- L’occhio 
- Il piede 
- L’articolazione temporo-mandibolare e la lingua 
- Il vestibolo 
- La pelle 
- Aspetti psicologici ed emozionali 
- L’apparato digerente 
 
L’importanza dell’occhio come recettore posturale e della valutazione e riabilitazione ortottica nel riequilibrio del sistema posturale 
Parlando più nello specifico dell’apparato visivo, dalla vista otteniamo circa l’80% delle informazioni che ci giungono dallo spazio circostante.
Il recettore oculare ci permette di codificare il movimento, coordinare il movimento testa-collo, ci dà informazioni sugli oggetti che stiamo osservando (ubicazione spaziale, distanza, profondità), permette una corretta sinergia destra e sinistra, guida il piede.
Inoltre i muscoli oculari sono collegati ai muscoli del collo e di tutto il corpo. Ogni volta che i globi oculari si muovono, stimolano le terminazioni nervose che ordinano ai muscoli del collo di contrarsi per consentire alla testa di cambiare posizione per fissare l’oggetto di interesse e i recettori articolari a livello del collo informano a loro volta il vestibolo che a sua volta invierà degli impulsi in direzione dei nuclei vestibolari, con lo scopo di mantenere l’equilibrio nella posizione eretta. 
 
Un difetto visivo non corretto o uno strabismo o un deficit di convergenza, possono costringere il collo ad una posizione non corretta, con possibili ripercussioni che scendono fino ai piedi, i quali compensano modificando l’appoggio, innescando così un circolo vizioso che porta ad un progressivo peggioramento del sistema tonico posturale, con conseguenti dolori, asimmetrie e deformazioni. 
 
La visione periferica invia al cervello informazioni derivanti da tutto l’ambiente esterno, consentendo la stabilità posturale antero-posteriore; la visione centrale analizza in maniera precisa l’oggetto di nostro interesse, fornendoci la stabilità posturale laterale. 
 
Le principali alterazioni posturali causate dal recettore oculare si possono suddividere in segni clinici e segni soggettivi: rotazione del capo, testa inclinata da un lato, spalla più alta e/o retroposta, slivellamento delle spalle e del bacino, ipercifosi dorsale, atteggiamenti scoliotici, perdita di equilibrio, cefalea, cervicalgia, gonalgia, astenia, difficoltà nella guida notturna, cadute nell’anziano e nel bambino, difficoltà di concentrazione, sensazione di bruciore agli occhi, iperlacrimazione, diplopia serale. 
 
A sua volta, il recettore oculare può essere alterato da patologie o eventi traumatici o psico-emozionali: traumi cranici, distorsioni cervicali, fenomeni di ipertensione endocranica (problematiche vascolari cerebrali), disturbi occlusali (per esempio il morso crociato), sindromi depressive, cefalee, vertigini. 
 
L’occhio è sia un recettore interno sia un recettore esterno e contribuisce al STP attraverso due funzioni fondamentali: la funzione SENSORIALE, che può perturbare l’equilibrio posturale a causa di errori refrattivi quali miopia, ipermetropia, astigmatismo, e la funzione MOTORIA, che può perturbare l’equilibrio posturale a causa di deficit della convergenza visiva (quando gli occhi non riescono a convergere simultaneamente mentre fissano un oggetto in avvicinamento), eteroforie (cioè strabismi latenti), disallineamento degli assi visivi (strabismo). 
 
Per tutti questi aspetti e per l’importanza di valutare l’individuo nella sua complessità globale, la presa in carico di un paziente con problematiche posturali non dovrebbe prescindere da una approfondita VALUTAZIONE ORTOTTICA-POSTURALE: una serie di test e di esami strumentali attraverso i quali è possibile avere un quadro generale del paziente.
Dopo un’accurata anamnesi, mirata ad ottenere quante più informazioni possibili sullo stato di salute generale e sulle abitudini comuni (attività fisica, sedentarietà, eccessivo utilizzo di videoterminali…), si passa alla valutazione del paziente: 
- Osservazione del paziente in posizione di ortostatismo (in piedi), per osservare eventuali posizioni anomale del capo, bascule e rotazioni del bacino, anomalo appoggio plantare
- Osservazione del paziente da seduto, per ottenere informazioni su eventuali vizi posturali e su eventuali cambiamenti nella posizione del capo e degli occhi
- Esame della vista, con e senza correzione ottica in uso 
- Osservazione dei riflessi corneali 
- Valutazione della motilità oculare, per valutare eventuali anomalie dei movimenti oculari 
- Test sotto schermo, per vicino e per lontano, con e senza correzione, per valutare e quantificare la presenza di strabismo latente o manifesto 
- Valutazione del punto prossimo di convergenza fino alla radice del naso, tenendo sempre presente l’età del paziente e l’eventuale difetto visivo 
- Valutazione delle ampiezze fusionali 
- Test del vetro rosso per vicino e per lontano per valutare un’eventuale diplopia
- Esame del senso cromatico (test dei colori) 
- Valutazione della stereopsi (senso della profondità) 
- Integrazione con altri test clinico-diagnostici effettuati da altri colleghi (esame baropodometrico statico e dinamico, analisi stabilometrica con occhi aperti e occhi chiusi, osservazione al podoscopio, valutazione stomatognatica). 
 
Al termine, dopo aver raccolto, analizzato ed integrato tutti i dati si interviene sul paziente proponendo un percorso su misura di riequilibrio posturale.
 
Il trattamento delle alterazioni del recettore oculare consiste nel trattamento sinergico tra le varie figure professionali, cercando di trattare per primo il recettore che ha causato lo squilibrio posturale.
Nel caso del recettore oculare il trattamento ortottico sarà volto in prima battuta alla correzione dell’eventuale difetto visivo e, a seguire, verrà eseguito un training ortottico per la rieducazione del deficit di convergenza, delle ampiezze fusive e delle alterazioni della motilità oculare, ponendo attenzione ad istruire genitori e pazienti al corretto utilizzo degli occhi e della vista. 
 
Il nodo cruciale della presa in carico e del trattamento posturale è l’interdisciplinarietá, cioè la necessità di LAVORARE IN TEAM: non esiste il paziente visto esclusivamente dal singolo professionista, ma tutti i professionisti, a seconda del caso, sono chiamati a dare il loro contributo in modo coordinato e nel pieno rispetto delle reciproche professionalità e del paziente. Questo è il principio che guida lo staff di Vialibera e la sua modalità di lavoro.
 
L’articolo è stato redatto da Claudia Di Meo, ortottista. Il denominatore comune dello staff di Vialibera è la formazione universitaria seguita da percorsi di specializzazione nei differenti settori. Il continuo e costante aggiornamento crea una rete di figure complete e all’avanguardia per la presa in carico della persona in modo totale.
 
Per approfondimenti potete rivolgervi allo staff di Vialibera ai seguenti contatti: sui social: vialibera_cuneo - indirizzo Via Virginio Allione 2, Cuneo - email vialiberacuneo@gmail.com - tel. 393 9876450.

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