Introduzione
La poesia è un udire, un avvertire nellla propria essenza il suo piacevole rumore. Ed è naturalmente una ricerca, oltre che illusione: un sogno. E giunge poco a poco sempre diretta nell'infinito. Finché non si la si ha finita di scrivere. Così si ha evocato la poesia! Promettendo quindi di non profanarla: perché è sacra, un cordone ombelicale tra lei e il poeta, che, essendo infinita, non si staccherà mai.
POESIA
Mi aggrappo a ciò che odo,
superando barriere.
Piacevole è questo sentire,
che come in un sentiero mi
porta.
È……..una ricerca, una
costante ma simpatica
illusione.
Tra i fondali dell'anima,
scopro pianeti farsi luce.
E tutto….. inevitabilmente
diventa sacro.
Oh, sacra poesia, tu
che parallela ai miei
segreti intimi, giungi
ancora!
Simulacro, parole sante.
Ti erigo davanti al tempio
dei versi, ognuno in una
sola direzione.
L'infinito, è.
E……..con calma, scrivendo
righe con righe, cuore
con inchiostro, poso l'anima
a terra.
Ti ho evocato, poesia!
Torna a me dove
tutto è cominciato,
non profanerò il tuo nome!
Tuoni e lamenti nel cielo,
saette e follie, si scatenano,
se offesa!
Allora invoco la tua essenza,
calamaio sul foglio,
per tornare sui tuoi passi.