Quando ci dobbiamo fermare prima di raggiungere conseguenze gravi? Ma poi, le conseguenze gravi, quanto sono davvero gravi? Siamo capaci a riconoscere qual è il limite da non superare o anche noi adulti ogni tanto non lo capiamo? Il limite è molto soggettivo, è vero, certo è che la blackout challenge sta facendo riflettere tutti. È una sfida che sta coinvolgendo molti utenti di Tik Tok e prevede una “prova”: avvolgere attorno al collo una corda e dimostrare quanto si riesce a resistere tirandola.
Penso ad una bambina di 8 anni che mi dice che ha Tik Tok e che posta video quotidianamente: “Ho anche tanti follower!” mi racconta allegra. Penso alla sua innocenza e alla mancanza di percezione delle “conseguenze gravi” che potrebbero accadere se dovesse provare anche lei questa challenge. La responsabilità in questo caso la sento anche un po’ mia, perché forse, invece di considerare Tik Tok come un semplice social, lo dovrei iniziare a considerare come l’ambiente in cui la generazione odierna su confronta. E allora, forse, me ne dovrei interessare un po’ di più, per capire cosa succede. Una volta c’era cappuccetto rosso che vagava nel bosco e rischiava la vita. Oggi ci sono ragazzi che vagano su internet e che potrebbero non incontrare un cacciatore che li difenda. Pensiamoci...