Introduzione
Via delle Isole non è una via inventata, esiste: è proprio lì che ho pensato a questa piccola poesia, dove sì la strada è una piccola isola, ma per altro è pur sempre permeata da un'atmosfera novembrina di un freddo riposante e animali curiosi.
VIA DELLE ISOLE
C’è un innocente spensieratezza
qui, a tre metri dal paradiso
di un campo avvolto dal freddo
di metà novembre, dove
in quest’ultimo
la nebbia è voce del cielo
ascesa con una soavità
quasi umana.
L'asfalto che si plasma
in un canale sporcato dalla terra
caduta dai sacchi di coltivatori
poi ridotta in una sottile polvere
bianco-giallastra, eccolo.
E gli uccelli, i corvi, le gazze,
come avvoltoi piroettano
sugli alberi lasciati nudi
dalle intemperie, scheletri
marroni, ormai solo più rami
e radici, che poi vi si fiondano
cercanti un trampolino naturale
da cui, dopo, lanciarsi.
E i merli dal becco arancione
che migherlini trovano
qualche raro assaggio per terra,
magari una briciola di pane
di un agricoltore, che chissà
magari non l’abbia lasciate
di proposito.
Poi ci sono loro, le persone,
come puntini lontani, quasi
come se fossero dei viandanti
solitari che in fondo al loro cuore
si godono il silenzio.
Questa strada e questi campi
sono davvero spettacolari,
con la fresca nuvola autunnale
che esce per respiro dalla bocca,
quindi in un battibaleno
si trova nell'aria,
per poi finire magari in qualche
ricciolo di vento euforico
che accarezza vivacemente
le piante e le case.
E poi ci sono i ruscelli di campagna
che come lingue metalliche
ma vive ondeggiano schiumando
in qualche discesa
o corrono allineati
perpendicolarmente al suolo,
che quando è arido diventa
un perfetto sconosciuto di quest'acqua.
Infine, le case stesse che guardano
estasiate tale cambiamento stagionale,
con la rugiada del mattino
in piccole gocce che scivolano
sulle foglie o sull’erba,
come fossero tante coccinelle
trasparenti.
Questa innocente spensieratezza
resta vivente in questo piccolo
angolo di mondo,
dove forse Dio ha lasciato
direttamente una sua forma d’amore,
accettata dai suoi abitanti,
che piano piano lo popolano
frequenti e in una piacevole pace.