CUNEO - Viaggiare per crescere, anche in ambito professionale

Se l’obiettivo cuneese è il miglioramento, in ambito agricolo è giusto (forse doveroso?) considerare l’opportunità di un viaggio mirato

Giulia Pistani, Alphagrow - Via Torino, 43/45 Saluzzo (CN) - info@alphagrow.it 16/09/2024 10:04

Scrive C. Abba nella sua opera Da Quarto al Volturno, che "bogianen" venivano definiti i soldati della fanteria di linea piemontese, i quali nell'imminenza di subire l'attacco avversario, venivano incoraggiati dai superiori con l'ordine «Bogé nen, neh!» (Non muovetevi, eh!), ricordando l'eroismo dei loro predecessori. Mi spiegano i cuneesi che oggi con lo stesso termine si intende un popolo poco incline al movimento, all’azione. Ma davvero è così?
 
“Muoversi” significa viaggiare, conoscere chi fa meglio ma anche chi fa peggio di noi. Questo è applicabile a ogni sfera della nostra vita: da quella sociale, a quella culturale ma forse soprattutto a quella lavorativa. In questa rubrica vogliamo soffermarci sull’ultima sfera, quella professionale, agricola. È davvero così utile
viaggiare per potersi migliorare in ambito agricolo? Assolutamente sì e vediamo perché.
 
Oltre 500 anni fa i primi “viaggiatori” alla conquista delle attuali Americhe hanno scoperto quelle che sarebbero diventate tra le cultivar di maggior rilievo nel nostro Continente (e lo sono tutt’oggi): come ad esempio mais, pomodoro e patate. Nel XXI secolo, forse senza dare troppa importanza al passato, continuiamo a ripetere quegli stessi passi: si viaggia dall’atra parte del mondo sperando che in quelle terre lontane ci possa essere ad esempio un frutto “perfettamente adattabile” al nostro territorio. Oggi, come più di 500 anni fa, breeders e tecnici del territorio viaggiano ancora alla ricerca di nuove possibilità e/o di nuove tecnologie. A volte svolgono un lavoro silente ma portano a Cuneo i frutti di lunghi e ripetuti viaggi e nuove scoperte.
 
Quel che forse non tutti i cuneesi sanno, è che in ambito frutticolo, Cuneo stessa è méta di viaggi. Il territorio non è più esclusivamente ancorato a vecchie tradizioni, vanta infatti nuove varietà di melo rinomate in tutto il mondo seppur di recente introduzione. Anche in campo della tecnologia agricola l’agricoltura cuneese è sempre più all’avanguardia sperimentando anno dopo anno varie “novità” adatte al proprio ambiente pedo-climatico.
 
Viaggiare e visitare altre realtà, altri magazzini di confezionamento, provare altri trattori, altri macchinari, o semplicemente visitare altre aziende agricole, arricchisce incondizionatamente il nostro bagaglio culturale e professionale spingendoci sempre ad una riflessione: chi dei due sta lavorando meglio? Posso migliorarmi?
 
Non abbiamo ancora finito di viaggiare, di scoprire nuove varietà, nuove attrezzature, nuove tecnologie, né mai smetteremo di farlo. È sbagliato pensare che i viaggi siano rivolti solo a figure tecniche. Viaggiare è utile a tutti, dagli imprenditori agricoli ai collaboratori. Viaggiare è scoperta di nuove possibilità, nuove idee. Oggi il termine bogianen sottolinea una persona testarda, risoluta e decisa a raggiungere il proprio obiettivo, e se l’obiettivo cuneese è il miglioramento, in ambito agricolo è giusto (forse doveroso?) considerare l’opportunità di un viaggio mirato.

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