Si chiude con un trionfo azzurro l’edizione numero 105 del Giro d’Italia. Merito dell’albese Matteo Sobrero, vincitore della tappa a cronometro con partenza e arrivo a Verona.
Per l’atleta della BikeExchange-Jayco, venticinque anni compiuti due settimane fa, è la prima vittoria in carriera dopo il titolo nazionale che aveva ottenuto nella stessa specialità lo scorso anno. Sobrero ha dominato dall’inizio alla fine lungo i 17,4 chilometri della ventunesima tappa: primo all’intermedio e sul traguardo, con un tempo finale di 22.24,54, alla velocità media di 46.588 km/h. Alle spalle del campione italiano un tris di olandesi composto da Thymen Arensman, Mathieu van der Poel e Bauke Mollema.
La vittoria della Corsa Rosa è andata all’australiano Jai Hindley della Bora, che ha messo in fila l’ecuadoregno Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) e lo spagnolo Mikel Landa (Bahrain-Victorious). Quarto nella graduatoria e primo tra gli italiani l’inossidabile Vincenzo Nibali: lo Squalo dello Stretto, indimenticato protagonista della Savigliano-Cuneo nel 2010 e della Guillestre-Sant’Anna di Vinadio nel 2016, era al giro d’addio.
Dopo la tappa, il ciclista albese ha parlato ai microfoni della Rai: “Una cronometro che ho inseguito parecchio. Mi sono posto due obiettivi in questo Giro, ed erano le due crono. Prima vittoria sul World Tour per me, devo ancora realizzare cosa ho fatto”. Una gioia per lui che era stato solo quarto nella cronometro di Budapest: “Ho sofferto parecchio, dopo tre settimane una crono da scalatori non si può mai sapere come andrà. C’è chi magari va forte e non te lo aspetti e poi magari qualche favorito è molto stanco”. Infine la dedica: “Questa vittoria è per la squadra, abbiamo lavorato tantissimo questo inverno e infatti abbiamo vinto entrambe le crono. Tantissimo il lavoro in galleria del vento e questa vittoria ripaga tutti i sacrifici fatti tutti insieme”.