Il clima della giornata sembrava non essere favorevole. Ma nessuno si è arreso. Sicché i 52 equipaggi previsti si sono presentati domenica mattina, 4 luglio, all’appuntamento di Cherasco, per affrontare il percorso che toccando Pollenzo, Roddi ha portato le 52 Supercar al Castello di Govone, dove i partecipanti hanno potuto ammirare le sale disegnate dal Guarini e arredate a inizio Ottocento per ospitare Carlo Felice di Savoia e la consorte Maria Cristina. Compiuta la visita, via per le strade del Roero, con il Tanaro a scorrere maestoso sulla sinistra, sfilando per Priocca, Castellinaldo, Castagnito, Guarene, riscendendo a valle al Mussotto, per attraversare nuovamente il Tanaro e arrampicare le colline delle Langhe per arrivare a Montelupo Albese, dove è stato servito un aperitivo, rinfrescato dai vini locali, dopo aver attraversato Grinzane Cavour e Diano D’Alba. Lasciato il paese dei murales ultimo strappo attraverso Lequio Berria, Roddino, Monforte, Barolo e La Morra per giungere nella tenuta “La Felicina” in località San Bartolomeo di Cherasco per il pranzo con piatti e vini delle Langhe.
Molto assortito e di gran classe l’elenco delle vetture presenti con le Ferrari a far la parte del leone, ma anche Lamborghini (splendida l’Aventador del 2020), Jaguar, Porsche, Aston Martin e Lotus, che si sono concentrate sulle colline delle Langhe in mano a equipaggi prevenienti non solo dal Piemonte, ma anche da Liguria, Lombardia, Emilia Romagna e dalla Svizzera.
“Abbiamo voluto definire questo raduno che toccava castelli e vigne di Langhe e Roero ‘Experience Immersiva’ perché non è possibile in un giorno solo mettere sul piatto tutto quanto queste due regioni patrimonio dell’Unesco offrono. Volevamo essere di stimolo ai partecipanti al nostro raduno facendo loro assaggiare quanto di buono l’area albese può offrire e pensiamo di esserci riusciti” afferma soddisfatto Piero Capello, gran patron dello Sport Rally Team di Carmagnola, al termine del pranzo alla “Felicina” di Cherasco finalmente sotto il sole. La giornata era partita bene, con la registrazione degli equipaggi davanti all’Arco Belvedere di Cherasco. Rapida colazione poi via a sfiorare Pollenzo, Roddi, imboccare la superstrada per dirigersi verso Govone, ed effettuare una visita nel castello reale che ospitò, oltre a Carlo Felice di Savoia, la consorte Maria Cristina, il figlio Carlo Alberto e un giovanissimo Jean Jacques Rousseau.
“Purtroppo, dopo mesi di sole e senza una goccia di pioggia, le nuvole basse hanno ridotto ai partecipanti la possibilità di apprezzare i magnifici panorami che si possono godere dalle finestre del castello” commenta dispiaciuto Capello. Sulle scalinate del Castello di Govone, foto ricordo per i partecipanti con in prima fila la Lamborghini Aventador e una delle Ferrari F8 Tributo presenti. Lasciata Govone, i radunisti hanno percorso la strada in costa toccando Priocca, Castellinaldo, Castagnito e Guarene, con la pioggia che iniziava a scendere.
“Avevamo preparato una sintetica guida all’apprezzamento del territorio segnalando i monumenti più interessanti che toccavamo e soprattutto gli scorci paesaggistici più emozionanti che si potevano godere” dice ancora Capello. “Purtroppo, oltre alla bellezza e la guidabilità del percorso, i radunisti hanno potuto ammirare molto meno di quanto avevamo preventivato, anche se la salita fra le vigne da Gallo D’Alba a Montelupo Albese, attraverso Diano d’Alba e Grinzane Cavour, immersi nei vigneti è stato fantastico”.
“Sono molto dispiaciuto che siamo arrivati a Montelupo Albese nel momento peggiore della tormenta, perché l’impegno dell’amministrazione ad accoglierci è stato massimo, riservandoci la piazza del belvedere e la via principale per parcheggiare le vetture e per porre i gazebo sotto i quali sono stati serviti gli stuzzichini di aperitivo innaffiati da vini prodotti nella zona di Montelupo Albese”.
Lasciata Montelupo Albese, con il cielo che stava schiarendo, gli equipaggi hanno sfiorato Rodello, Lequio Berria, attraversato Roddino e Monforte, si sono tuffati verso Barolo, per risalire a La Morra e raggiungere “La Felicina” a San Bartolomeo di Cherasco dove il raduno si è concluso con un classico pranzo delle Langhe, finalmente sotto un bel sole estivo.
“Alla fine i radunisti erano tutti soddisfatti. E non solo per aver percorso con le loro Supercar strade di gioiosa guidabilità, ma anche per aver scoperto luoghi di grande fascino alternativo alle classiche mete langarole. E questo era uno dei nostri obiettivi” conclude Capello, mentre il sole delle Langhe, avendo anche lui quasi terminato il suo percorso giornaliero, iniziava a digradare verso il Monviso per andare al tramonto.