A volte ritornano. Roberto 'Bobo' Lamanna rispunta come potenziale acquirente di una squadra di calcio.
Siamo a Rieti, capoluogo di provincia del Lazio con poco meno di 50 mila abitanti, sede di una squadra che milita nel campionato professionistico di Serie C (ricorda qualcosa?). Dopo cinque partite nel girone C della terza serie la squadra si ritrova fanalino di coda con un solo punto in classifica, frutto di un pareggio contro il Potenza. Un inizio difficoltoso, ma da una serie di risultati negativi ci si può anche riprendere. La storia del calcio è piena di esempi felici da questo punto di vista, ma le nubi più nere che si aggirano sullo Scopigno sono ben altre. A preoccupare i tifosi amarantocelesti sono le notizie societarie trapelate in questi giorni. Il presidente Riccardo Curci ha deciso di vendere le proprie quote e l'acquirente “più accreditato” per rilevare le sue quote sembra essere, secondo autorevoli fonti di stampa (c'è anche il Corriere dello Sport di Ivan Zazzaroni), una vecchia conoscenza del calcio cuneese: Roberto Lamanna. Dopo il ruolo oscuro nei movimenti che hanno interessato il Palermo, passato dalla B alla D, l'ex 'patron' del Cuneo Calcio pare aver messo gli occhi sui sabini in tandem con Emanuel Schelotto (fratello dell'ex Chievo Verona) e di Cristiano Leonardi, già 'seguito' dalla nostra testata come presidente della Massese. Il tutto sta avvenendo nell'indifferenza della stampa mainstream, locale e nazionale, che sembra aver già dimenticato i disastri combinati dal procuratore genovese in provincia di Cuneo come azionista di maggioranza del Cuneo Calcio.
Non è il caso di ripetere vicende arcinote per i lettori di Cuneodice.it, ma ci limitiamo a ricordare che Roberto Lamanna ha acquisito la maggioranza di una società che si era appena salvata in Serie C nella stagione 2017/18 con William Viali in panchina, e in una sola stagione l'ha ridotta in uno stato di coma vegetativo, il tutto mentre la città di Cuneo ha dovuto rimboccarsi le maniche subendo addirittura l'onta di dover ripartire dalla Terza Categoria. Tralasciamo per una volta la retorica dei ragazzi che si fanno il mazzo sul campo, visto com'è finita. Il tutto mentre la Federazione della 'Tolleranza Zero' fa il pesce in barile, fingendo che nulla accada. Quali norme ha adottato per impedire che questi personaggi continuino a imperversare nelle categorie professionistiche? Quali sono gli anticorpi messi in circolo dal presidente Francesco Ghirelli che tanto sbandierava un cambiamento di rotta rispetto alle precedenti leadership federali? La pantomima di Palermo doveva essere l'ultima, invece a distanza di pochi mesi dal disastro cuneese (tanti imprenditori stanno ancora contando i crediti insoluti), sui giornali di un altro pezzo di Italia ritroviamo gli stessi nomi e le stesse facce, magari presentati come 'salvatori della patria' dal Gianni Brera di turno. Il 'Gran Lombardo', da lassù, ci perdonerà l'ironia.
Il tutto senza dimenticare che quella cuneese non è stata la 'prima volta' per certi personaggi che, paese che vai, squadra fallita che trovi, sono sempre gli stessi che si muovono in lungo e in largo per lo stivale. Cuneo, Pro Patria, Mantova, Pisa, Parma, Bari, Derthona, Avellino, Modena, Pro Piacenza, l'elenco potrebbe continuare a lungo.
Questa volta a prendere il 'frutto amaro', come cantava
Antonello Venditti a metà anni novanta, sarà forse qualcun altro, ma a noi, citando il sempre raffinato cantante romano, autore di capolavori come 'Ricordati di Me' e 'Amici mai', questa sembra “'Na grande presa pe'il culo”.
Aggiornamento, martedì 24 settembre: le notizie scorrono velocemente sul web e
Cristiano Leonardi, già presidente della Massesse in un momento "non facile" della sua gloriosa esistenza, ha dichiarato a una testata locale abruzzese che
Roberto Lamanna non c'entra nulla con l'acquisizione. Chissà se è lo stesso Leonardi che già da numero uno della squadra di Massa, nello scorso dicembre, diceva che "
Lamanna, non fa più parte del progetto. Tutto sarà gestito dal Gruppo Malavolta con l'avvocato Fulvio Monachesi e la mia persona", questo poche settimane prima che quest'ultimo, indicato dallo stesso Lamanna come vicepresidente del Cuneo Calcio all'inizio della stagione 2018/19, restituisse le quote ai tifosi. E chissà se si tratta di quel Cristiano Leonardi che risulta sul sito ufficiale della s.r.l.s., addirittura direttore generale di Res On Network, "l'Istituto di Ricerca" che in una surreale Commissione consiliare al Comune di Cuneo mandò il direttore scientifico
Marco Santarelli e l'ingegner
Alessandro Romagnoli a illustrare un rutilante
progetto per il nuovo stadio, che secondo il professor Alberto Cina del Politecnico di Torino risultava in contrasto con i più elementari principi della Termodinamica. Insomma, una smentita che sa di... conferma.