Cala il sipario sui Mondiali giovanili di Oestersund con la Staffetta Maschile Junior. La Norvegia (Aas, Gerhardsen, Tosterud, Kalkenberg) mette al collo l’ultima medaglia d’oro con una prestazione solida sugli sci quanto al poligono: 10 le ricariche utilizzate dal quartetto scandinavo hanno permesso di tagliare il traguardo con un vantaggio di 19″5 dalla Germania (Kesper, Kaskel, Seidl, Pfund), medaglia d’argento: i tedeschi sono stati i migliori di giornata al tiro, riuscendo ad utilizzare solo 6 ricariche nelle condizioni complicate che la località svedese mette sempre in campo al poligono,. Medaglia di bronzo alla Polonia (Potoniec, Galica, Badacz, Suchodolski) con 15 ricariche e un ritardo di 1’52″2.
Per la Norvegia, la terza frazione è quella decisiva. Dopo aver preso un discreto margine dagli inseguitori, Tosterud chiude di fatto la gara nella serie in piedi uscendo dal poligono in piedi con lo zero mentre Germania e Ucraina, le due nazioni inseguitrici sono costrette a girare per ben due volte, incrementando il gap ulteriormente. Di questa situazione approfitta la Polonia, che rientra lesta in gara per le medaglie con Badacz, mentre inizia a questo punto la ritirata dell’Ucraina, con Khmil che non riesce a tenere il passo, dopo la brillante seconda frazione di Borkovskyi, che era andato in testa.
Kalkenberg, all’ultimo cambio, ha dovuto a quel punto solo amministrare il vantaggio di 1’30”. La Germania, con un ottimo Pfund, si libera presto della Polonia e prova ad impensierire la Norvegia riducendo in pista il divario, ma non è abbastanza.
Gara quasi speculare a quella femminile per l’Italia maschile (Compagnoni, Betemps, Pircher, Barale) che conclude i suoi Mondiali con un quinto posto a 2’05″1 dalla testa con 3 giri di penalità e 13 ricariche. Nonostante un buon rendimento sugli sci, le prime due frazioni sono complesse al poligono, e con i giri di penalità la gara si fa subito tutta in salita. In terza frazione la rimonta inizia con Christoph Pircher, che un solido tiro in piedi fa risalire l’Italia in settima posizione, approfittando anche delle debacle di Estonia (4 giri di penalità), Francia e Repubblica Ceca (1 giro di penalità). L’altoatesino passa poi il testimone a Marco Barale, in ultima frazione, è l’MVP per la squadra azzurra: il cuneese è autore di una frazione davvero sopraffina in cui, con 10/10 con il caricatore riesce ad agguantare la Svizzera con cui, nell’ultimo giro, si impegna in un duello per la quarta posizione, in cui si arrende solo sul finale, vincendo però di fatto la propria frazione, davanti anche al tedesco Pfund, impegnato in un tentativo di rimonta sulla Norvegia.