Dopo i mondiali di Nové Město na Moravě è tempo per il mondo del biathlon di assegnare i titoli iridati per le categorie Junior e Youth. A Otepää per i prossimi dieci giorni si sfideranno i campioni di domani. La località estone, famosa nel panorama dello sci nordico, nel corso degli anni ha ospitato rassegne giovanili, tappe di IBU Cup e nel 2022 la Coppa del Mondo. A dare il via ufficialmente alla manifestazione è stata la staffetta mista 4x6km (M+W) Youth (U19).
In questa stagione ad ogni evento che sia dedicato ai Senior o ai giovani non cambia l’esito nei risultati delle staffette miste: questo format rimane materia di competenza esclusiva ad appannaggio delle squadre francesi. Il quartetto transalpino (1+9), composto da Leo Carlier, Antonin Guy, Voldiya Galmace Paulin e Alice Dusserre, ha salutato la compagnia a metà gara, vincendo per dispersione. La Norvegia (2+11), tra le favorite alla vigilia, chiude al secondo posto. I quattro norvegesi -Oliver Alm, Kasper Kalkenberg, Silje Berg-Knutsen e Agathe Brathagen- non ha potuto giocarsi l’oro soprattutto per via del distacco maturato durante il lancio. Sul gradino più basso del podio si attesta la Cechia (1+13) -Vladimir Kocmanek, David Elias, Ilona Plechacova e Heda Mikolasova-. La nazione posta nel centro-Europa ottiene un risultato meritato che può far nascere un sorriso all’interno degli staff tecnici, dopo che ai recenti mondiali casalinghi hanno raccolto le
briciole.
L’Italia si è presentata al via con il medesimo quartetto che ha preso parte al Festival olimpico della gioventù europea l’anno passato chiudendo al terzo posto. La staffetta, tutta targata Piemonte, è così composta: Nicola Giordano, Michele Carollo, Carlotta Gautero -due ori ai Giochi Olimpici di Gangwon- e Fabiola Miraglio Mellano. La squadra azzurra (2+14) ha chiuso al 5° posto, l’aver perso le code delle nazioni di vertice nei primi chilometri è stato oltremodo sfavorevole. A questo va sommato la sfortuna al poligono, spesso gli italiani si sono trovati ad affrontare condizioni proibitive al tiro. Ventotto le nazioni che hanno preso parte alla competizione, rappresentate diverse realtà esotiche. Alla partenza le condizioni al poligono del Tehvandi Sport Center non erano delle migliori, il vento presente a raffiche ha disturbato gli atleti sino dall’azzeramento. La tornata iniziale è stata segnata dall’attacco ad opera del canadese Jean-Nicolas De Broeck, sfruttando l’ascesa collocata a metà dell’impegnativo giro da 2.0km ha fatto la differenza. Il ritmo elevato sugli sci ha reso di conseguenza la vita difficile a diversi nella
sessione di tiro a terra, ad uscire dal poligono in testa è stato il norvegese Oliver Alm, Nicola Giordano ha dovuto utilizzare una ricarica. La sessione in piedi ha fatto selezione, il polacco Jakub Potoniec, autore di una frazione perfetta, insieme al francese Leo Carlier hanno letto meravigliosamente le condizioni. Per gli altri è stata una mattanza, la favorita Norvegia si è ritrovata a percorre due giri di penalità, lo stesso Giordano non è riuscito a chiudere tutti i bersagli anche con l’utilizzo delle ricariche. Al cambio la Polonia ha passato il testimone al comando seguita a +13.0s dalla Francia e +40.8s dalla Slovacchia. Nicola Giordano ha concluso le sue fatiche a +1:34.3s all’11° posto provvisorio.
Gli ampi distacchi maturati nei primi 6.0km hanno reso la gara altamente spettacolare, tanti i frazionisti che si sono trovati a recuperare e di conseguenza a spingere sull’acceleratore. Michele Carollo, dopo aver fatto segnare il miglior tempo a conclusione del primo giro, ha gestito alla perfezione il poligono trovando uno zero che ha consentito di guadagnare preziose posizioni. Col passare dei minuti l’intensità del vento ha inciso sempre più sull’andamento della gara, rendendo una lotteria la chiusura dei bersagli. Al giro di boa della competizione la Polonia conduceva la classifica, grazie alla solida prestazione di Grzegorz Galica capace di rientrare nella parte sciata sul francese Antonin Guy -il dominatore di Gangwon-. Michele Carollo, faticando negli ultimi chilometri, ha passato il testimone a Carlotta Gautero al sesto posto staccato di +2:02.6. L’arrivo delle frazioni al femminile ha cambiato non pochi fattori. La transalpina Voldiya Galmace Paulin è andata in cortocircuito nella sessione a terra riaprendo momentaneamente la contesa per il successo a paesi come la Norvegia e la Cechia. Carlotta Gautero, che bene aveva tenuto il passo delle nazioni di vertice, ha pagato al poligono finendo nel giro di penalità, probabilmente precludendo definitivamente una speranza per la conquista di una medaglia. Voldiya Galmace Paulin, già a podio in IBU Junior Cup, si è fatta perdonare dal secondo giro in poi diventando non giocabile per le altre in ambe due i segmenti di gara.