Adesso c'è anche l'ufficialità. Carlo Rocca è il nuovo allenatore del Cuneo. Sostituisce Michele Magliano, esonerato dalla società biancorossa dopo l'1-1 di domenica sul campo della Cheraschese. Dopo l'impresa della scorsa stagione, nella quale ha condotto la Saviglianese, squadra della sua città, a fare ritorno in Promozione attraverso i playoff, ora Rocca è pronto per un'altra avventura in una piazza che per lui significa tanto come Cuneo. Contattato telefonicamente, il nuovo tecnico biancorosso non si è sottratto ad una interessante chiacchierata.
Mister, ci racconta le prime emozioni per questo nuovo incarico?
"Sono molto felice di poter tornare dopo tanti anni sulla panchina di una squadra che è sempre stata nel mio cuore. Una piazza importante, con uno stadio e una maglia che in me rievocano ricordi stupendi".
Si aspettava che arrivasse questa opportunità?
"Dopo la bella vittoria della scorsa stagione con la Saviglianese, sicuramente avevo voglia di continuare ad allenare, e poco importa se l'occasione è arrivata dopo sei mesi, anche perché questa è l'occasione migliore che potessi augurarmi. In questi mesi ho visto delle partite, ma il Cuneo solo tre volte. Attendevo un'opportunità, ma serenamente e senza agitazione. Poi, appunto, è arrivata quella migliore di tutte".
Diciamo che era comunque pronto a rispondere ad una chiamata del Cuneo.
"Un mesetto fa il direttore generale mi aveva chiesto un parere sul Cuneo e aveva sondato la mia disponibilità nel caso avessero preso la decisione di cambiare. Poi hanno giustamente ritenuto opportuno continuare fino ad oggi con mister Magliano. Io ovviamente ho dato la mia disponibilità, precisamdno che prima avrei voluto però parlare con Magliano, che è un mio ex compagno di squadra e un amico".
Lo ha fatto? Vi siete parlati?
"Sì, ci siamo sentiti. E lui da gran signore e uomo di calcio mi ha detto le parole che speravo che mi dicesse, cioè che avevo fatto bene ad accettare, perché nessun allenatore dice di no alla panchina del Cuneo. È un ottimo allenatore e negli anni ha fatto un grandissimo lavoro al Cuneo".
Ieri ha diretto il primo allenamento: che squadra ha trovato? Come è stato il primo impatto?
"Ho trovato una squadra un po' frastornata, giustamente, e credo che sia una cosa che deponga a favore dei ragazzi, che sono molto legati a mister Magliano. Ma immediatamente mi hanno dato grande disponibilità, ho visto giocatori concentrati nell'ascoltare le mie parole. Non ho voluto dire molto, mi sembra giusto entrare in punta di piedi. Chiaramente ho le mie idee e cercherò di metterle in pratica, ma posso dire di essere provilegiato ad ereditare una squadra allenata da Magliano, che sicuramente avrà un livello molto elevato di educazione calcistica".
Rientrare nella corsa per il primo posto sembra davvero difficile per il Cuneo. Lei cosa ne pensa?
"La stagione scorsa mi ha confermato che se ci credi e non ti poni limiti, puoi raggiungere risultati che sembrano impensabili. L'anno scorso ad un certo punto con la Saviglianese ci trovavamo in una situazione simile a quella attuale del Cuneo, poi abbiamo inanellato dodici vittorie consecutive e siamo riusciti a raggiungere la Promozione. Certo, certi exploit non sono facili, ma io sono convinto che nel calcio possa succedere di tutto. Dobbiamo pensare ad una partita alla volta, a testa bassa. A cominciare dal recupero con la Pro Dronero, partita che abbiamo quindici giorni per preparare, anche se andremo ad affrontarla già in emergenza visti gli infortuni di Pernice e Romagnoli e le squalifiche di Andrea Dalmasso e Brondino".
C'è il sapore della rivincita in questa chiamata, dopo la non conferma alla Saviglianese della scorsa estate?
"Nessuna rivincita o spirito di rivalsa. Per me è stata una favola riuscire a vincere dopo 23 anni con la squadra della mia città. Poi le strade si sono separate, ma nel calcio capita. Nessun rancore, solo tanta felicità ed emozione nel poter vivere questa nuova avventura con un'altra squadra a cui sono molto legato".