CUNEO - Calcio femminile: scoppia il caso di Alice Pignagnoli

Il portiere gioca nella Lucchese, avversaria della Freedom in serie C: "Scaricata dalla società dopo aver detto di essere incinta"

Alice Pignagnoli con la maglia della Lucchese (da pagina Instagram Alice Pignagnoli)

G.D. 22/12/2022 16:57

Nel calcio femminile irrompe il caso di Alice Pignagnoli, la giocatrice che ha denunciato il comportamento della propria società dopo aver comunicato di essere incinta. La squadra in questione è la Lucchese, che disputa il campionato di serie C, girone A, lo stesso della Freedom. La formazione cuneese affronterà le toscane il 29 gennaio, per la prima giornata di ritorno. A difendere i pali, non ci sarà Alice, portiere di 34 anni, della cui storia si sta parlando in tutta Italia. La giocatrice, originaria di Reggio Emilia, vanta una lunga carriera tra serie A e B, il cui punto più alto è rappresentato dall’esperienza alla Torres, con cui nel 2012 ha vinto lo Scudetto e la Supercoppa Italiana, partecipando anche alla Champions League. Ha vestito inoltre le maglie di Reggiana, Milan, Napoli, Mantova, Genoa Women e Cesena, prima dell’approdo, all’inizio di questa stagione, alla Lucchese.
 
Già mamma di una bambina di 2 anni, Eva, Alice a ottobre ha scoperto di essere incinta. Ma, come ha raccontato al QN - Il resto del Carlino e attraverso un lungo post su Instagram, non ha ricevuto dalla società di appartenenza la comprensione che si aspettava: Quando l’ho comunicato al team manager, mi sono sentita dire che gli impegni presi in estate vanno rispettati: non era più loro intenzione pagarmi ciò che mi spetta”. “È la società che mi ha deluso - ha aggiunto Alice -: una società ostile, che mi ha ferito come donna, madre e atleta e ha creato un solco profondo. Mi sono sentita sola, inutile, incapace, un giocattolo vecchio da gettare”. Nell’intervista, la calciatrice ha spiegato inoltre come la Lucchese abbia saldato subito gli arretrati che le doveva non appena la sua storia è diventata di dominio pubblico: “Fino a ieri mattina non mi erano nemmeno state pagate le prime tre mensilità di questa stagione. Poi è uscita la notizia, ed ecco arrivati i soldi”. Alice ha messo in evidenza le differenze rispetto a quanto accaduto due anni fa, quando giocava a Cesena, società che le rinnovò il contratto mentre era al settimo mese di gravidanza.
 
Nel lungo sfogo su Instagram, rivolgendosi alla bambina o al bambino che porta in grembo, la 34enne scrive: “Insieme a te sogno un mondo migliore, dove le donne vengano supportate in uno dei compiti più grandi e allo stesso tempo difficili che si trovano ad affrontare: non solo generare la vita, ma non sentirsi ‘sbagliate’ a causa delle loro scelte. Un mondo dove le donne vengano valutate per il loro valore e non per la quantità di figli che hanno o non hanno”. Proprio in seguito al caso di Alice a Cesena, è stata abolita la norma che prevedeva la rescissione del contratto con una giocatrice in gravidanza. Il suo rapporto con la Lucchese resterà dunque attivo fino al termine della stagione, e lo stipendio le verrà regolarmente pagato dalla società e dal fondo per la maternità della Federazione. Ma il portiere già guarda al futuro, perché non ha nessuna intenzione di smettere con il calcio: “Stiamo già lavorando al mio rientro, un percorso fondamentale per me, come donna e come atleta”.   

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