Nicolò Sidoli saluta il Boves dopo 12 stagioni e 238 presenze. Lascia al termine di una stagione culminata con l'approdo in Promozione grazie al successo dei playoff di Prima Categoria, a malincuore e con un po' di amarezza per una decisione presa dalla società e non da lui, che da Boves non si sarebbe mosso. Il sito del Boves Mdg gli ha dedicato una bella intervista per ripercorrere questi 12 anni bovesani.
Settembre 2012 contro la Bassa Val Susa, giugno 2024 contro la Frugarolese: cos'è successo fra queste due partite?
“Due partite che hanno segnato una parte della mia vita. Quando Mario Volcan mi fece debuttare ancora sedicenne in Prima squadra insieme al fratello e mio coetaneo classe 1995 Gabriele Giorsetti, il Boves MdG era al suo debutto assoluto in Promozione; esordio splendido, vincemmo uno a zero con un mio assist per il gol di Pepino. Quella partita è stata di fatto l'inizio di un percorso meraviglioso, in cui ho vissuto la maglia del Boves MdG come una seconda pelle, sono stato anche allenato da grandi allenatori, ho avuto l'onore di avere la fascia di capitano, ho visto la società crescere ed, a livello umano, si sono cementati rapporti umani che rimarranno per il resto della vita, vedi con Marzio Raimondi e Brio Cavallera. In quello spogliatoio, in quel campo, ho vissuto tutte le emozioni possibili che il calcio sa regalare, fino al trionfo del 9 giugno contro la Frugarolese che è valso il meritatissimo ritorno in Promozione”.
Quali sono le sensazioni che provi in questo momento?
“Per la prima volta mi trovo ad affrontare un mondo nuovo, fuori da quello spogliatoio che è stata casa mia per tanto tempo. Provo tristezza e malinconia nel lasciare dei compagni ed allo stesso tempo amici ma sono orgoglioso e sereno perché so di aver lasciato tanto bene dietro di me; mi conforta sapere che al posto mio ci sono e ci saranno persone che porteranno avanti la passione e l'orgoglio di giocare per questa squadra/famiglia. Non esagero nell'affermare che a Boves lascio un pezzo di cuore”.
I momenti più belli ed emozionanti?
“È stato un percorso ricco di emozioni, anche con qualche momento di delusione. Senza la pandemia e con alcuni problemi fisici in meno, avrei raggiunto il traguardo delle trecento presenze ma purtroppo così non è stato. Non nascondo che questa stagione appena conclusa è stata per me difficile ma ricorderò l'enorme gioia avuta nell'entrare in campo contro il Val Maira ad aprile dopo quasi cinque mesi di assenza dal campo, con tutta la panchina e la gente fuori in piedi ad applaudirmi. Un altro momento meraviglioso il gol a fine aprile al Valvermenagna, l'esultanza di tutti i miei compagni quasi più felici di me, le mie lacrime ma sopratutto le lacrime di chi mi è stato più vicino quest'anno: impossibile non citare Mario, Bertu, Gabbo, Joshua e Silve (Shehu, Bertolino, Giorsetti, Armitano e Silvestro, n.d.r.). Un momento unico che mi ha segnato e mi ha confermato quanto sono voluto bene da tutti”.
Ultimo atto: la Frugarolese e la tempesta perfetta…
“Qualsiasi cosa accadrà mai dimenticherò quella domenica! Nel vero senso della parola è stato un cerchio che si è chiuso, calcisticamente parlando, nei migliori dei modi. Abbiamo lavorato tutti al 101% ogni giorno per un anno intero e raramente una squadra ha meritato così tanto di salire di categoria. Certo non volevo che si chiudesse in questo modo per me, ci tenevo ad entrare e salutare tutti giocando qualche minuto ma il calcio va così, dà e toglie. Sicuramente sono convinto che avrei potuto ancora dimostrare tanto in Promozione restando a Boves, la società ha preso questa decisione che non posso che accettare ed anzi prendere come uno stimolo per rimettermi in gioco e ripartire da zero. Non si sa mai cosa succederà in futuro, ho fatto una promessa a capitan Giorsetti che intendo mantenere, spero di rivederci tutti in campo augurando a tutto l'ambiente Boves MdG il meglio in assoluto”.