Sarebbero imprenditori vicini a quelli che hanno prelevato il Cuneo, quelli che in queste settimane stanno trattando l'acquisizione della Massese, società toscana che si prepara ad affrontare il campionato di Serie D. Le voci si rincorrono da settimane, confermate anche da quanto riportato da diversi organi di informazione massesi. Massese che a giugno era stata ceduta dai vecchi proprietari Giorgio Turba e Gianni Benedetti a Riccardo Buzzegoli e Stefano Del Giudice. Una proprietà che ha avuto vita brevissima: a luglio, infatti, il pacchetto di maggioranza è finito nelle mani di Davide Quieti e Ciro Bertoldi, rappresentanti della tifoseria, che si sono poi fatti carico della ricerca di un acquirente interessato a prelevare la società e garantirne il futuro.
Tra questi, si sarebbe fatta avanti una cordata che ha più di un legame con quella che ha preso in mano le redini del Cuneo e che fa capo a Roberto Lamanna. E la situazione ricorda in diversi tratti quella vissuta a Cuneo negli ultimi mesi. Anche in Toscana l'identità di questi imprenditori è “top secret” (molti giornali parlano di cordata “di Cuneo”, ponendone tra virgolette la provenienza), anche in Toscana regna il più totale silenzio sull'evolversi delle trattative, anche in Toscana si parla di interessi relativi alla costruzione di un nuovo stadio. E anche se sulla questione non ci sono dichiarazioni ufficiali, il “fil rouge” che lega Cuneo e Massa è confermato da un fatto concreto: nelle ultime settimane a molti ragazzi tesserati dal Cuneo, considerati “esuberi” della rosa biancorossa, è stato proposto il prestito alla Massese in Serie D.
Secondo quanto trapela dalla Toscana questa dovrebbe essere la settimana decisiva per la chiusura del passaggio di proprietà: domenica inizia il campionato di Serie D, per questo i rappresentanti della tifoseria massese vorrebbero mettere la parola “fine” alla questione. Lo scorso 2 settembre la Massese è scesa in campo in Coppa schierando la formazione Juniores, perdendo 8-0 sul campo del Savona.
Se le trattative dovessero andare in porto, insomma, il Cuneo potrebbe ritrovarsi ad avere una sorta di “società satellite” in Serie D. Restano da chiarire gli scopi di un impegno del genere, sia dal punto di vista economico che di gestione.