In merito
all'articolo pubblicato ieri, lunedì 16 dicembre, relativo alla squalifica inflitta dal Tribunale Nazionale Antidoping a Enrico Zen, riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa diffuso dal
Team Mobilzen Trek Gist, del quale il ciclista veneto porta i colori.
Comunichiamo che Enrico Zen potrà tornare a partecipare alle gare a partire dal prossimo 15 febbraio 2020. Come notificato alla squadra dalle autorità competenti, la rientranza del caso in questione nella fattispecie dell’articolo 4.5.1.1 delle NSA (nel novero dell’articolo 4.5: “Riduzione del periodo di squalifica per assenza di colpa o negligenza significativa”) e l’accoglimento delle circostanze attenuanti ha portato il TNA (Tribunale Nazionale Antidoping) a comminare a Enrico Zen uno stop di quattro mesi dedotto il presofferto. Enrico Zen aveva ricevuto da NADO Italia la notifica di riscontrata positività alle sostanze Triamcinolone e suo metabolita e Catina in data 10 Luglio, a seguito di un controllo effettuato il 16 Giugno al termine della granfondo Sportful Dolomiti Race di Feltre (BL). Il riscontro della sostanza Triamcinolone è avvenuto in seguito all'infiltrazione effettuata qualche giorno prima per curare i problemi alle ginocchia di cui soffre l’atleta da tempo, e che si erano rese necessarie poiché varie terapie fisiche e mediche non avevano portato alla soluzione del problema. Già la PNA (Procura Nazionale Antidoping) aveva chiarito che “l’accertamento ha pienamente confermato la legittima assunzione della sostanza Triamcinolone da parte dell’atleta Zen”, scagionandolo per quel capo d’accusa. In merito alla Catina, essa è derivata dall’assunzione di una compressa del farmaco Reactine, contenente Pseudoefedrina, peraltro riscontrata nel campione biologico dell’atleta in concentrazione inferiore al limite WADA, per curare problemi di tipo respiratorio già noti e documentati da oltre un decennio. L’antistaminico in questione è un comunissimo medicinale da banco che, se assunto in dosi terapeutiche, non influisce positivamente sulle prestazioni sportive. Va specificato che la dose terapeutica suggerita nel bugiardino è di 2 compresse (240mg), mentre l’atleta ne aveva assunta una sola il giorno dell’accertamento. La sostanza Catina, presente nella lista Wada ma non menzionata né nel bugiardino, né nella scheda tecnica, era per l’atleta impossibile da ricondurre al farmaco assunto. La Società, in merito a quanto sopra esposto, si rammarica per tutto ciò che di errato e fuorviante è stato pubblicato in questi mesi in merito ai provvedimenti del TNA. La Società non ha mai avuto ragione di dubitare della buona fede del corridore e ha sempre riposto la massima fiducia nella Giustizia che infatti ha riconosciuto l’inesistenza di una volontà di Enrico Zen di assumere le sostanze per alterare la prestazione sportiva: l’assunzione è derivata da soli motivi di carattere terapeutico. La Società, nel comunicato, ringrazia l’avvocato Francesco Grasselli per la grande professionalità e umanità dimostrate nella presa a cuore della situazione.