È successo rarissime volte che un ultratrail di livello internazionale si giocasse fino all’ultimo metro, lasciando in tutti l’emozione e l’incertezza per capire chi fosse il nuovo campione. È successo a Ventimiglia, alla conclusione del Cro Wild Trail 2022 dove 90 km e oltre 5.000 metri di dislivello non erano stati sufficienti a dirimere la splendida battaglia fra il campione marocchino Rachid El Morabity, reduce dall’ennesimo trionfo alla Marathon des Sables e l’argentino Pablo Barnes, ormai di casa in Liguria e già vincitore del grande raid del Nord-Ovest nato nel 2001.
Alla fine solo 12” hanno premiato il corridore maghrebino dell’Asca Casablanca, che in 12h14’36” accresce così il suo eccezionale palmares proiettandosi verso l’altro suo grande obiettivo della stagione, l’Ultra Trail du Mont Blanc. Per Barnes la conferma della sua intatta competitività a dispetto del passare degli anni e a completare un podio tutto straniero c’è il terzo posto del francese Emmanuel Vitrouvé a 1h11’54”. Quarta piazza per il primo italiano, Maurizio Ferratusco (Ass.Pro San Pietro Sanremo) a 1h21’54”.
Rivincita italiana fra le donne, con Simona Demaria che va a iscrivere il suo nome in un albo d’oro quanto mai prestigioso in 15h03’37”. Alle spalle della portacolori della Pod.Valle Grana sono giunte Simona Piasentin a 39’28” e Raffaella Canino a 1h37’48”, lasciando così fuori dal podio la plurivincitrice del Cro Wild Trail Virginia Oliveri, quarta a 1h37’48”.
Nel Mini Cro Trail, che prendeva l’avvio da Airole (IM) invece che da Limone Piemonte per un totale di 20 km per 1.200 metri, successo di Gianluca Ghiano (Tornado) che in 1h43’27” ha prevalso per 17’45” su Gabriele Berruto (Atl.Vallecrosia), terza piazza per il transalpino Yannick Halicki a 20’00”. In campo femminile successo di Alice Biasi (Atl.Roata Chiusani) in 2h38’25” con 23’56” sulla slovacca Lucia Raposova e 27’42” su Celestina Madugani (Atl.Vallecrosia).
Ancora una volta è stata una giornata davvero esaltante quella del Cro Wild Trail, gara obiettivamente complicata da gestire considerando il tracciato che dal cuore del Piemonte scende fino alla costa ligure passando anche per la Francia. Un ringraziamento speciale va a tutte le istituzioni coinvolte, dalle regioni Piemonte e Liguria ai tanti comuni attraversati, anche oltre il confine: Limone Piemonte, Vernante, Tende, Airole, Breil sur Roya, Saorge, Ventimiglia, La Brigue, Olivetta. Senza dimenticare i tanti sponsor e le associazioni coinvolte, per finire con il gran numero di volontari che sotto il sole si sono sacrificati per contribuire al successo di un evento che resta una pietra miliare nell’offroad non solo italiano.