In vista della tappa del 24 maggio, ripercorriamo i passaggi del Giro d'Italia nella nostra provincia, dall'epoca dei pionieri all'impresa di Nibali nel 2016. Un racconto a puntate che ci accompagnerà all'attesissima Abbiategrasso-Prato Nevoso, potenzialmente decisiva per il Giro 2018.
Ore 2.53 del mattino del 13 maggio 1909, rondò Loreto di Milano. La storia si mette in moto, scatta la prima edizione del Giro d'Italia. Una competizione ai limiti delle umane possibilità, con 2447,9 km da percorrere in appena 8 tappe (spalmate su 13 giorni), a bordo di biciclette del peso di 15 chili: non a caso partono in 127, tagliano il traguardo, ancora a Milano, il 30 maggio, solamente in 49.
Il 27 maggio 1909 è il giorno in cui la Granda accoglie la corsa rosa per la prima volta nella storia: è il primo atto di un amore che supererà le epoche e saprà sopravvivere agli anni, ai decenni, a due guerre mondiali. La tappa è la numero 7, la penultima, quella che porta la carovana da Genova a Torino lungo un percorso di 354,9 km. Vince il mitico Luigi Ganna, che poi andrà a prendersi anche la vittoria finale – in una classifica generale stilata con il criterio dei punti - per un montepremi di poco più di 5 mila lire.
La carovana, dopo aver costeggiato il mar Ligure, attraversa la Granda toccando Ormea, Garessio, Mondovì, Ceva, poi il passaggio nel capoluogo e a Saluzzo, per arrivare infine nella città della Mole.
Sono anni pionieristici: attrezzature rudimentali, alimentazione improvvisata: i corridori vengono fotografati alla partenza, le fotografie vengono sviluppate e consegnate ai giudici di gara al traguardo, in questo modo si verifica che chi parte sia la stessa persona che arriva. Al termine della Bologna-Chieti, seconda tappa, quattro corridori vengono esclusi dalla corsa per aver preso il treno durante la tappa. Ma il successo di pubblico è già sorprendente. La tappa che attraversa la provincia di Cuneo, infatti, viene accorciata (all'insaputa di tutti, tranne che dei ciclisti) di qualche chilometro: nelle tappe precedenti il pubblico all’arrivo era troppo e c’erano stati diversi problemi di ordine. Gli appassionati pensano così che l’arrivo sia in un certo punto e lì si radunano, ma i ciclisti fermano la loro corsa qualche chilometro prima. Arrivano in poco più di cinquanta, vince come detto Ganna davanti a Rossignoli e Galetti, assistono in pochi intimi, quei pochi che sono riusciti a sapere della modifica al percorso.
E' il primo capitolo di una storia ultracentenaria, che proseguiremo nei prossimi giorni, per avvicinarci alla Abbiategrasso-Prato Nevoso del prossimo 24 maggio.