In vista della tappa del 24 maggio, ripercorriamo i passaggi del Giro d'Italia nella nostra provincia, dall'epoca dei pionieri all'impresa di Nibali nel 2016. Un racconto a puntate che ci accompagnerà all'attesissima Abbiategrasso-Prato Nevoso, potenzialmente decisiva per il Giro 2018.
Dopo la Cuneo-Pinerolo del 1982, il Giro “sfiora” la Granda nel 1986: è un passaggio fugace, quello della 14° tappa, la Savona-Saulze d'Oulx (236 km) in cui si scollina in Piemonte valicando il colle di Cadibona. Vince l'irlandese Martin Earley, il Giro sarà vinto da Roberto Visentini.
Nel 1990, in un Giro accorciato di due tappe e anticipato di qualche giorno per “cedere il passo” ai Mondiali di Italia '90, la città di Cuneo torna prepotentemente protagonista con un arrivo e una partenza di tappa. Il 27 maggio la decima tappa, la cronometro Grinzane-Cuneo da 68 km, vince il bergamasco Luca Gelfi. Il giorno dopo si corre la Cuneo-Lodi, 241 km: la vittoria va ad Adriano Baffi. E' un Giro particolare, ricco di particolarità: Gianni Bugno resta in rosa dal primo all'ultimo giorno, eguagliando il primato di Girardengo, Binda e Merckx, mentre si conferma l'astro nascente Mario Cipollini, capace di imporsi in due tappe dopo essersi fatto conoscere vincendone una già nel 1989. In Granda nasce “Col Cuneo”, il sodalizio che si occuperà di promuovere il passaggio del Giro in provincia di Cuneo, e che negli anni a venire “firmerà” tantissime tappe indimenticabili.
Edizione storica, per la Granda, quella del 1991: per la prima volta il Giro d'Italia arriva alle pendici del Monviso. L'appuntamento è nella tappa numero 12, la Savona-Pian del Re di 182 km. E' il 7 giugno, ma il clima è decisamente poco clemente: ad attendere la carovana ai piedi del “Re di Pietra” c'è una tempesta di pioggia e grandine, si vivono momenti da ciclismo d'altri tempi. Lo scatto decisivo è quello di Massimiliano Lelli, lungo le ultime asperità, che la spunta sui compagni di fuga Chioccioli, Lejarreta e Bernard. Il giorno dopo si corre la Savigliano-Sestriere, 192 km: vince lo spagnolo Chozas, Franco Chioccioli consolida la maglia rosa, che manterrà fino al traguardo di Milano.
Il Re di Pietra concede il bis l'anno dopo, nella 18° tappa del Giro 1992 (10 giugno, Vercelli-Pian del Re, 200 km). Questa volta Lelli si deve accontentare della piazza d'onore, arrendendosi allo scatto decisivo di Marco Giovannetti. Poco più indietro il gruppetto di Miguel Indurain, assoluto dominatore del Giro. Il giorno dopo la Saluzzo-Pila (260 km) parla tedesco: vince Udo Bolts.
Con il doppio arrivo ai piedi del Monviso si apre un'epoca in cui la Granda reciterà un ruolo da assoluta protagonista nei destini del Giro d'Italia, dopo anni in cui la provincia è stata confinata alla “periferia” della corsa rosa: grazie a “Col Cuneo” le nostre strade e le nostre montagne diventeranno di nuovo la “casa” del Giro.